Il decreto mutui sarà in vigore il 1 luglio. Noto per consentire alle banche il pignoramento dell’immobile dopo 18 rate non versate, il decreto affronta anche il tema delle morosità condominiali. Ecco cosa succede in caso di insolvenza.
Il 20 maggio scorso è stato reso ufficiale il decreto mutui, di cui si è molto parlato nei mesi scorsi perché dà alle banche la possibilità di pignoramento immediato dell’immobile dopo 18 rate non versate.
Tra le questioni meno conosciute invece le clausole relative alla morosità condominiale.
Come comportarsi in caso di pignoramento dell’immobile ad un condomino moroso?
Esproprio immobile di un condomino moroso: cosa rischiano gli altri condomini?
Le persone che rischiano di non pagare 18 rate del mutuo si trovano in una tale difficoltà che le porta solitamente a rimanere in arretrato anche con le rate condominiali.
In questo caso i debiti si sommano, ma il decreto mutui tutela soltanto la banca che ha concesso il mutuo, dandole la possibilità di espropriare l’immobile e di trattenere la somma recuperata dalla vendita totalmente per sé.
Nel caso in cui si verifichi tale situazione i condomini e l’amministratore non hanno più la possibilità di fare rivalsa sul condomino moroso e pertanto saranno tenuti a ridistribuire il debito contratto tra di loro e a saldarlo.
Decreto mutui: cosa deve fare l’amministratore per evitare l’insolvenza?
Dal momento che dei condomini in regola con i pagamenti possono trovarsi nella posizione di dover risarcire debiti altrui, è bene prendere provvedimenti e cercare di risolvere il problema prima che la banca metta in atto il pignoramento. Come?
In questa situazione è fondamentale un buon operato dell’amministratore di condominio.
Esso avrà cura di:
- monitorare costantemente le situazioni di morosità;
- valutare i tempi di eventuali azioni verso quei condomini che stanno maturando debiti troppo consistenti;
- richiedere un decreto ingiuntivo qualora il condomino non si mostri collaborativo o non abbia alcuna possibilità di saldare il proprio debito;
- tenere aggiornata l’assemblea attraverso una rendicontazione a cadenza trimestrale;
- stimolare l’assemblea ad agire in caso di situazioni particolarmente preoccupanti (talvolta invitandola ad ignorare quelle che sono le ragioni private di solidarietà nei confronti di una persona in difficoltà).
Decreto mutui e leasing immobiliare
Il leasing immobiliare è un’alternativa che deve essere presa in considerazione da chi intende comprare un’immobile pur non avendo una situazione economica particolarmente stabile.
Scegliendo questa opzione sarà la banca ad acquistare l’immobile, mentre il cliente dovrà versare una quota mensile che servirà o a riscattare l’immobile o, qualora non si avesse più la possibilità di continuare a versare la somma, per un massimo di 18 mesi, potrà considerare la somma versata al pari di un canone d’affitto per il periodo di permanenza.
Il leasing immobiliare presenta dei tassi di interessi più alti rispetto al mutuo, ma è un’alternativa reale e da prendere in considerazione se non si ha una condizione economica particolarmente florida o stabile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA