Decreto ingiuntivo con fattura, cosa cambia dal 2024

Ilena D’Errico

13 Dicembre 2023 - 00:23

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Se la fattura possiede determinati requisiti è sufficiente per ottenere un decreto ingiuntivo e non servono ulteriori prove. Ecco quando, come fare e cosa cambia dal 2024.

Decreto ingiuntivo con fattura, cosa cambia dal 2024

Il decreto ingiuntivo è un atto giudiziario con cui il tribunale intima al debitore di saldare il suo debito e costituisce un passaggio fondamentale per avviare la riscossione in caso di futuro inadempimento. Per ottenere un decreto ingiuntivo bisogna però provare con certezza l’esistenza del credito e del suo ammontare.

La fattura non solo è idonea a questo scopo, ma talvolta è sufficiente da sola a provare il credito e consentire l’emissione immediata del decreto ingiuntivo. Ecco quali requisiti devono rispettare le fatture per ottenere facilmente un decreto ingiuntivo e cosa cambia dal 2024.

La fattura consente di ottenere un decreto ingiuntivo

Secondo giurisprudenza consolidata, la fattura è un titolo idoneo a provare l’esistenza del credito per l’emissione di un decreto ingiuntivo. Questo significa che è possibile chiedere questo atto al giudice di pace (se si può avviare la procedura senza avvocato) oppure affidarsi al proprio legale per il ricorso e ottenere subito il decreto ingiuntivo, presentando come prova soltanto la fattura.

Questo principio è confermato da diverse sentenze di tribunali ordinari, ma anche della Corte di Cassazione ad esempio con la sentenza sentenza n. 15383 del 2010. Quest’ultima sintetizza efficacemente anche un altro principio che riguarda il valore probatorio della fattura, in un apparente contraddizione.

Nonostante la fattura sia un titolo idoneo all’ottenimento di un decreto ingiuntivo non è sufficiente nel giudizio di opposizione, in cui il creditore dovrà presentare i mezzi di prova ordinari.

Di conseguenza, la sola fattura è utile a ottenere un decreto ingiuntivo - peraltro così facendo si interrompe anche la prescrizione del credito - e pretendere il pagamento dal debitore, ma nel caso in cui quest’ultimo si opponesse sarà necessario dimostrarne l’esistenza diversamente.

Questo non significa che si debba rinunciare in partenza alla richiesta del decreto ingiuntivo, perché non è certo che il debitore voglia presentare opposizione (a meno che ovviamente non abbia effettivamente saldato il debito). Oltretutto, rischia di dover corrispondere oltre al debito anche il pagamento delle spese legali.

L’opposizione a un decreto ingiuntivo immotivata non è quindi una scelta utile, ma in ogni caso la sua emissione consente di interrompere la prescrizione in modo sicuro. In caso di opposizione bisogna però prepararsi a deporre mezzi di prova oggettivamente apprezzabili, compresi quelli utili a dimostrare l’esecuzione dell’opera o prestazione per cui si esige il pagamento.

I requisiti per ottenere un decreto ingiuntivo con la fattura

Se i debiti sono effettivamente esistenti il decreto ingiuntivo è nella maggior parte dei casi utile a sufficienza per esigerli e ottenerlo provando il credito con la fattura è il modo più semplice e veloce. Affinché la fattura sia efficace in tal senso, tuttavia, è necessario che contenga:

  • I dati del venditore o professionista;
  • i dati del cliente o acquirente;
  • la data di emissione;
  • le condizioni di vendita, tra cui la modalità di pagamento;
  • l’oggetto della fattura.

Questi elementi sono essenziali per l’efficacia probatoria della fattura, anche perché altrimenti non sarebbe valida.

Modalità di invio della fattura, cosa cambia dal 2024

Sulle modalità di presentazione della fattura ai fini di prova è necessario verificare le condizioni previste dal tribunale competente sul ricorso. Molti tribunali italiani, infatti, pretendono l’estratto notarile delle scritture contabili, mentre altri ammettono senza problemi l’invio della fattura elettronica con file xml. Senza dubbio, dal 2024 nessun tribunale potrà più pretendere l’estratto notarile, perché le fatture elettroniche ne sono esenti e con l’anno nuovo sostituiranno la fatturazione cartacea per contribuenti minimi e forfettari.

L’invio della fattura per ottenere il decreto ingiuntivo avviene quindi secondo le modalità espressamente stabilite dal tribunale, almeno fino alla fine del 2023. Per maggiore completezza è utile allegare alla fattura anche la prova di notifica al destinatario, con ricevuta di una raccomandata a/r o - più probabile – pec. Dall’anno 2024 (salvo proroghe) sarà invece più che sufficiente avvalersi della fattura elettronica.

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