Tutte le modifiche introdotte nel nuovo decreto banche dalla commissione Finanze del Senato. Senato dà la fiducia. Cresce la platea di obbligazionisti che avrà accesso ai rimborsi automatici dopo il salvataggio delle quattro banche.
Novità sul decreto banche, dai rimborsi per gli obbligazionisti delle quattro banche salvate alla definizione di inadempimento dell’imprenditore.
Arriva la fiducia al Governo sul decreto banche. Il Senato dice sì agli emendamenti e alle modifiche ammortate dalla Commissione Finanze, approva il testo e lo spedisce alla camera affinché diventi legge entro il 2 giugno.
Ma quali sono le modifiche al decreto banche, che contiene i parametri per la consegna dei rimborsi agli obbligazionisti delle quattro banche salvate e molto altro?
Sono molte le novità attese da banche, risparmiatori e imprese e sono molte le modifiche al decreto banche rispetto al testo originale.
Recupero dei crediti più veloce, allargamento della platea dei risparmiatori colpiti dal salvataggio delle quattro banche che potrà avere accesso al rimborso automatico, modifiche ai criteri dell’iter fallimentare, novità sul fronte delle imposte differite attive e molto altro.
Aumenta anche il tempo disponibile per gli ex obbligazionisti per inoltrare la richiesta di rimborso automatico che, ricordiamo, prevede un indennizzo forfettario dell’80% delle obbligazioni subordinate detenute e che sono state azzerate.
Grandi modifiche, tuttavia, ai criteri di accesso al rimborso.
Decreto banche: tutte le modifiche della commissione Finanze
Presto alle votazioni al Senato il nuovo testo del decreto banche dopo le numerose modifiche apportate dalla commissione Finanze .
Quali modifiche sono state apportate al decreto banche?
Più lenti i parametri da rispettare per i risparmiatori per accedere al rimborso. Gli obbligazionisti a ricevere un indennizzo dopo la vicenda delle quattro banche salvate dal governo e l’azzeramento dei proprio portafogli saranno di più.
Più numerosi, dunque, gli ex obbligazionisti di Banca Etruria, Banca Marche CariChieti e CariFerrara potranno avere accesso agli indennizzi automatici.
Decreto banche: aumenta la platea per i rimborsi automatici
Aumenta la platea dei beneficiari grazie ad dei nuovi emendamenti e modifiche apportate al decreto legge sulle banche.
Il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, aveva già specificato l’indipendenza dei due criteri principali per avere accesso all’indennizzo automatico pari al 80%: avere un reddito imponibile Irpef al di sotto dei 35.000 euro e un patrimonio netto di 100 mila euro.
Questo annuncio, di per sé, aveva già contribuito ad aumentare la platea dei soggetti interessati. Ma non è bastato: gli obbligazionisti a ricevere il rimborso forfettario saranno ancora di più grazie alle modifiche apportare da due emendamenti voluti dal Senato.
Le modifiche al decreto banche riguardano principalmente la definizione di reddito e l’anno di riferimento:
- Il reddito è complessivo - L’indicazione che vede la necessità di avere un reddito inferiore ai 35.000 euro per poter accedere al rimborso non fa riferimento al reddito lordo ma a ciò che è stato definito “reddito complessivo”. Ovvero, l’addizione di tutti i redditi che rientrano all’interno della dichiarazione Irpef prima dell’applicazione dell’aliquota. L’obbligazionista delle banche salvate, nel calcolare il suo reddito dovrà escludere i redditi non assoggettabili all’Irpef, tra cui arretrati stipendio, Tfr e redditi finanziari.
- Come base solo i redditi 2014 - L’anno di riferimento al quale rimandare i redditi in questione sarà il 2014 e non il 2015.
Tra le altre novità sul decreto banche anche l’esclusione di tassazione all’importo del rimborso. Tale novità non è stata accettata come proprio emendamento, ma il Governo si è riservato di metterlo come ordine del giorno.
Modifiche decreto banche: cambiano i rapporti con le imprese
Novità anche sul fronte banche e imprese e le modalità di recupero crediti.
L’imprenditore inadempiente, qualora avesse già rimborsato oltre l’85% del prestito delle banca, potrà godere di 3 mesi di tempo aggiuntivi per pagare.
L’emendamento è firmato da Renato Turano del Partito Democratico, ripreso e inoltrato successivamente alla commissione Finanze del Senato.
All’interno dello stesso emendamento viene reso noto che l’inadempimento potrà essere tale solo dopo 12 mesi della mancanza di pagamento di 3 rate consecutive.
Ultima modifica tra le principali apportate al decreto banche: sul fronte del bonus del 65% per i lavori ai fini potenziamento dell’efficienza energetica effettuati dal 1° gennaio al 31° dicembre può essere ceduto, “oltre che ai fornitori che hanno effettuato gli interventi, anche a banche e intermediari finanziari".
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