Il Decreto Natale chiude i ristoranti ma legittima gli assembramenti in casa

Antonio Cosenza

19/12/2020

21/12/2020 - 17:36

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Decreto Natale: la deroga sugli spostamenti per andare a trovare altre persone rende impossibili - o quasi - i controlli. E mentre il rischio assembramenti resta nelle case private, bar e ristoranti sono costretti a chiudere.

Il Decreto Natale chiude i ristoranti ma legittima gli assembramenti in casa

Il Decreto Natale firmato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri il 18 dicembre ci lascia interdetti su un aspetto: la deroga per gli spostamenti per andare a trovare - per un massimo di due persone - altre persone non conviventi.

Perché se davvero il Governo voleva limitare gli assembramenti a Natale, in quel periodo di massima convivialità, allora probabilmente non avrebbe dovuto prevedere una deroga che di fatto rende impossibile ogni controllo. E mentre i negozi e i ristoranti sono costretti a chiudere durante le feste, ecco che nelle abitazioni private tutto è stato rimandato al buon senso dei cittadini.

Una strategia che già in passato ha fallito e che potrebbe portare al fallimento del Decreto Natale, con le sole attività commerciali e di ristorazione che saranno chiamate a fare un sacrificio che comunque potrebbe non portare ai risultati sperati. Perché con il Decreto Natale aggirare i divieti e organizzare feste in casa per Natale e Capodanno non sarà complicato, mentre sarà quasi impossibile effettuare controlli.

Decreto Natale: ristoranti chiusi, possibili (e probabili) assembramenti in casa

Come noto, il Decreto Natale consente - nei giorni in cui tutta Italia sarà zona rossa e quindi negozi e ristoranti saranno chiusi - di uscire di casa e spostarsi all’interno del territorio regionale per andare a trovare altre persone. Non si tratta di parenti, né tantomeno di congiunti: il testo del provvedimento si limita a parlare di “persone”, giustificando però una sola visita al giorno presso un’abitazione privata.

Vi è il limite di due persone che possono spostarsi per far visita ad altre persone: nel calcolo, però, non rientrano gli Under 14 e le persone con disabilità o non autosufficienti.

Nell’autocertificazione necessaria anche solo per uscire da casa e spostarsi all’interno dello stesso Comune, quindi, basterà scrivere che si esce per andare a trovare delle altre persone in un’abitazione privata. Una giustificazione che di fatto rende impossibili i controlli: l’unica verifica che le autorità possono fare, infatti, è quella per cui all’interno della stessa auto ci sono non più di due persone.

Ad un gruppo di amici che intende ritrovarsi dentro la stessa abitazione per festeggiare Natale e Capodanno, quindi, basterebbe spostarsi in gruppi da due, in quanto poi non sarà comunque possibile verificare quello che succede all’interno delle abitazioni private. E siamo certi che molti approfitteranno di questa deroga per organizzare il tradizionale pranzo di Natale o Capodanno con più parenti e amici.

Gli assembramenti in casa sono assicurati - ma speriamo di sbagliarci - e allo stesso tempo legittimati, in quanto non ci sono sanzioni per chi comunque riceve più di due persone non conviventi in casa.

D’altronde in conferenza stampa Giuseppe Conte ha confermato che non ci saranno controlli in casa.

“Non manderemo la Polizia in casa per controllare quante persone ci sono, a meno che comunque non ci sia la flagranza di reato. Il divieto è stato concepito come limite alla circolazione delle persone, interveniamo con un inasprimento prevedendo forti limiti ma per compensare introduciamo questo piccolo contemperamento”.

È vero che - come aggiunto dal Presidente del Consiglio - successivamente si potrà fare dei controlli per verificare che effettivamente si è andati dove dichiarato, ma in quanti casi effettivamente ci sarà questa verifica? Pochi, anche perché per controllare bisognerebbe comunque travalicare la sfera privata.

Insomma, per un Governo che fino a qualche giorno fa non prevedeva deroghe per gli spostamenti tra Comuni, quella che permette di andare a far visita ad altre persone è un passo falso che potrebbe costare caro e potrebbe vanificare ogni controllo.

E se questo ammorbidimento dovesse portare ad assembramenti nelle case che faranno da innesco alla terza ondata, il Governo ne dovrà dare risposta a tutte quelle attività che ormai da mesi vengono chiamate al sacrificio.

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