Datagate USA: anche l’Italia veniva spiata, ma nessuno ne parla

Vittoria Patanè

24/10/2013

il datagate USA si allarga anche all’Italia. Ecco le ultime rivelazioni

Datagate USA: anche l’Italia veniva spiata, ma nessuno ne parla

Mentre continua la bufera riguardante le telefonate della Cancelliera Angela Merkel spiate dagli USA e la Germania definisce la situazione “inaccettabile”, mentre il Presidente francese Francois Hollande esprime la sua “profonda disapprovazione” per le 70 milioni di comunicazioni intercettate nel Paese transalpino, mentre brasiliani e messicani esprimono il loro totale disappunto nel caso in cui le accuse di spionaggio si rivelassero reali, mentre il presidente della UE Herman Van Rompuy parla dell’esigenza di “approvare una direttiva europea sulla protezione dati”, l’Italia tace.

Eppure la notizia che anche il nostro Paese fosse stato posto sotto controllo dai servizi segreti americani sembra ormai certa.

"La Nsa porta avanti molte attività spionistiche anche sui governi europei, incluso quello italiano,”

Ha affermato Gleen Greenwald, giornalista del “The Guardian” in possesso dei file di Edward Snowden, l’uomo che ha dato vita al famoso Datagate, nel corso di un’intervista a “L’Espresso.”

Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire cosa sta succedendo.

Datagate USA

Nel giugno scorso Edward Snowden, tecnico “pentito” della CIA, rivela che Stati Uniti e Gran Bretagna avevano messo in atto un vero e proprio programma di sorveglianza (o spionaggio che dir si voglia) internazionale che comprendeva, tra le altre cose, intercettazioni telefoniche delle maggiori potenze europee, cosa che, de facto, viola le norme giuridiche in vigore nelle singole Nazioni del vecchio continente.

Accusato e denunciato dal Governo americano, Snowden si rifugia in Russia. Nel frattempo gli Stati Uniti negano qualsiasi accusa, sostenendo che le intercettazioni non riguardavano indiscriminatamente tutti i cittadini.

Italia spiata

Ma Glen Greenwald rivela all’Espresso una situazione parecchio diversa.
Attraverso due programmi convergenti, uno messo in atto dal sistema Prism, l’altro chiamato Tempora, Stati Uniti e Gran Bretagna avrebbero spiato le comunicazioni italiane attraverso i cavi a fibre ottiche, comunicazioni che poi i due Paesi provvedevano a scambiarsi.

Secondo Snowden, queste intercettazioni riguardavano una vasta gamma di dati concernenti: terrorismo, “intenzioni politiche dei governi stranieri”, programmi nucleari e militari, trattative commerciali italiane, ma anche semplici conversazioni.

Sono in molti a chiedersi adesso come gli inglesi usassero le informazioni in loro possesso e se esse venissero destinate a favorire le imprese britanniche venendo meno al principio di concorrenza. Ma altrettanti dubbi nascono sulle comunicazioni avvenute tra noi cittadini. Siamo stati tutti intercettati?

Per adesso, mentre le altre Nazioni protestano duramente e chiedono spiegazioni al Presidente Obama, i rappresentati italiani minimizzano:

“L’Nsa ci ha spiegato che i loro filtri impediscono che ci sia una raccolta massiva su comunicazioni nel nostro Paese che riguardano cittadini italiani che parlano tra di loro. Siamo stati anche a Washington e i vertici dell’Nsa lo hanno escluso. Ora il governo italiano ci ha confermato che tutto ciò è stato ribadito dagli organi competenti americani. E la conferma è arrivata anche dai servizi italiani.”

Queste le parole di Giacomo Stucchi, presidente del Copasir e parlamentare della Lega.

Ma diciamoci la verità, ne siamo proprio sicuri?

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