Il Daspo Urbano introdotto dal Decreto Sicurezza sarà esteso anche a venditori abusivi e spacciatori. Ecco la novità.
Il Daspo Urbano è il nuovo divieto di fruizione dei luoghi pubblici introdotto dal Decreto Sicurezza a favore del decoro urbano e della prevenzione della criminalità, sempre più ramificata nel tessuto delle infrastrutture con grande traffico umano come stazioni, ferrovie e porti.
Il divieto di fruizione riguarda anche scuole e siti universitari, ma soprattutto parchi archeologici, giardini e ville comunali, molto spesso ostaggio di spacciatori e parcheggiatori abusivi che rendono impossibile la visita ai turisti.
Recentemente è stato applicato il Daspo Urbano ad un venditore abusivo toscano, colpevole di aver fatto commercio di frutta e verdura senza licenza e contro le disposizioni di una ordinanza comunale contraria alla vendita itinerante.
Il Decreto Sicurezza ha innovato il rapporto delle amministrazioni con il territorio, permettendo i già proclamati patti sulla sicurezza urbana, come suggerito in questo articolo. Adesso è la volta di vederne la prima applicazione.
Daspo: cos’è e come funziona il divieto di accesso nei luoghi pubblici
Il Daspo sancito dalla Legge 8/2007 consiste nel divieto di fruizione di un luogo pubblico, solitamente una struttura ospitante manifestazioni sportive. Grazie al Decreto Sicurezza esso è passato dal controllo degli ultras sportivi alla cura del decoro urbano.
Il Daspo Urbano è infatti stato esteso anche ai venditori abusivi, parcheggiatori e spacciatori, obbligati a fare a meno dei luoghi dove hanno commesso le rispettive violazioni e obbligati anche a risarcire le amministrazioni comunali, pagando una multa dai 100 ai 300 euro.
La violazione del Daspo Urbano comminato dal questore esattamente come il più conosciuto Daspo sportivo, tuttavia, può associarsi ad un reato come furto, lesioni o più gravi. In quel caso sarà il giudice a spiccare l’ordine di allontanamento di fatto, che andrà dai 6 ai 24 mesi.
Daspo Urbano per spacciatori: il divieto come prevenzione
Il Decreto Sicurezza affida l’Art. 13 e seguenti le misure di contrasto allo spaccio: il Daspo Urbano può essere assegnato a persone condannate con sentenza definitiva o confermata almeno dal grado di Appello per i colpevoli di vendita di stupefacenti.
Il questore può infatti imporre l’obbligo di firma in un comando di polizia, oppure vietare l’allontanamento dal comune di residenza, oltre che vietare l’accesso all’interno di locali pubblici o zone di pubblico interesse.
Il Decreto Sicurezza mira alla prevenzione dei circuiti di criminalità e al mantenimento del decoro urbano: non è un caso che la prima applicazione sia caduta su un commerciante abusivo, colto in flagranza di reato in un passaggio cittadino. Tuttavia, occorrerà attendere la diffusione del provvedimento per accertarne la reale efficienza.
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