Cuneo fiscale: ecco quanto e perché le tasse sui salari aumentano

Valentina Pennacchio

15 Aprile 2015 - 15:30

Torna a salire il cuneo fiscale in Italia. Non c’è via di scampo né per i single, né per le famiglie. Ecco perché. La situazione dell’area Ocse fotografata dal Taxing Wages.

Cuneo fiscale: ecco quanto e perché le tasse sui salari aumentano

Quante tasse pagano gli italiani? Un numero esorbitante: ben 100 imposte. Non solo. In Italia la tassazione è sempre più pesante.

Dal rapporto Taxing Wages dell’Ocse emerge che il cuneo fiscale torna a crescere. Perché?

Maurice Nettley, economista dell’Ocse responsabile del rapporto Taxing Wages, ha spiegato che tra le cause principali dell’aumento nel 2014 del cuneo fiscale ci sono le addizionali locali:

"Per due terzi l’incremento deriva dalla tassazione da parte degli enti locali, che è salita nel corso dell’anno".

In generale, ha aggiunto Nettley:

"le tasse sui salari stanno aumentando da quattro anni. C’e’stato un calo del cuneo fiscale immediatamente dopo la crisi finanziaria, perche’ i Governi hanno ridotto le aliquote fiscali per stimolare l’economia, ma da allora il cuneo e’ risalito e ora siamo ai livelli del 2008, prima della crisi".

Single e famiglia monoreddito

Il cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti si attesta ormai sulla soglia 50%. Infatti nel 2014, prendendo a campione un single con una retribuzione media, la differenza tra il costo totale del lavoro e la retribuzione netta è stata pari al 48,2%:

  • +0,4% sul 2013;
  • Italia al sesto posto per pressione fiscale tra i Paesi dell’area Ocse.

Nel caso di una famiglia monoreddito con due figli la percentuale è pari invece al 39%:

  • +0,5 sul 2013;
  • Italia al quarto posto per pressione fiscale tra i Paesi dell’area Ocse.

In questa categoria (famiglie monoreddito) la prima è la Grecia con il 43,4%, segue il Belgio con il 40,6% e la Francia con il 40,5%. Tra i paesi fiscalmente più soft per le famiglie:

  • Nuova Zelanda: cuneo del 3,8%;
  • Svizzera: 9,8%;
  • Irlanda: 9,9%.

Nel primo caso (il single) l’Italia, come abbiamo accennato, è sesta tra i 34 paesi dell’area Ocse per quanto riguarda il prelievo complessivo sui salari. Nella top ten:

  • Belgio con il 55,6%;
  • Austria con il 49,4%;
  • Germania con il 49,3%;
  • Ungheria con il 49% (invariato);
  • Francia con il 48,4%;
  • Italia con il 48,2%;
  • Finlandia con il 43,9%:
  • USA con il 31,5%;
  • Svizzera con il 22,2%;
  • Cile con solo il 7%.

Quali sono gli aspetti da sottolineare per l’Italia ai fini della tassazione del lavoratore single? L’importante percentuale dei contributi pagati dal datore di lavoro, ovvero il 24,3% del costo del lavoro, il quarto livello più alto dell’Ocse (prima la Francia con il 27,7%). Inoltre l’imposta sui redditi è pari al 16,7%, mentre i contributi a carico del lavoratore sono il restante 7,2%. In sintesi il costo totale del lavoro è pari a 53.395 dollari (a parità di potere d’acquisto), cifra che posiziona l’Italia al sedicesimo posto nell’Ocse. Nella top 3:

  • Belgio con quasi 72mila dollari
  • Svizzera con 70.700 dollari
  • Germania con 68.700 dollari

(fonte Sole24Ore)

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# OCSE

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