Il commissario Ue agli Affari economici, Olli Rehn, in occasione di un’audizione al Parlamento europeo, sostiene che ora "le priorità per i prossimi programmi di riforma nazionali devono essere il mantenimento del ritmo delle riforme economiche e il proseguimento del consolidamento fiscale a cui non c’è alternativa". Rehn ha aggiunto poi che in un anno sono state prese "decisioni coraggiose" e che l’Europa ha dimostrato una grande "capacità di reagire" alla crisi. Per questo ora non si parla più del rischio di fallimento dell’Unione monetaria.
La situazione è cambiata
Rehn ha continuato, "Quest’anno sarà un test essenziale per la credibilità dell’Ue e dell’Eurozona. Un anno fa rispetto a oggi, tuttavia, c’era seria preoccupazione per l’Italia e la Spagna e profonda incertezza sulla Grecia, mentre le Cassandre predicevano la fine dell’eurozona. Oggi la situazione è cambiata, ma nonostante alcuni progressi ci sono ancora sfide", ad esempio "un debito al 90-100% del Pil è un serio ostacolo alla crescita", dice il Commissario Ue, che parla poi del mercato del lavoro, per il quale sono necessarie "riforme equilibrate e ambiziose che rimuovano gli ostacoli all’occupazione, favorendo anche i contratti a durata indeterminata e la contrattazione collettiva per il reinserimento dei lavoratori".
Una vera Unione economica e monetaria
Per quanto riguarda il lavoro sulla supervisione unica bancaria, il commissario finlandese dichiara, "Le finanze pubbliche in Europa stanno migliorando, ma dobbiamo convincere i mercati sulle prospettive a lungo termine dell’euro. In questo senso è fondamentale l’iniziativa della Commissione per una vera Unione economica e monetaria, che preveda nel breve termine proposte concrete sull’Unione Bancaria e lo sviluppo di un meccanismo decisionale europeo".
Sconto per target fiscali Spagna?
Rehn ha anche parlato della possibilità di concedere degli sconti sugli obiettivi fiscali della Spagna, nel caso in cui il Paese dovesse continuare a contrarsi; Madrid dovrebbe infatti raggiungere il target sul deficit di bilancio di quest’anno fissato al 3% del Pil, ma spera che le sia concesso un altro mese. A tal proposito, il commissario ha affermato, "Quando facciamo le valutazioni, prendiamo in considerazione l’outlook sulla crescita e lo spazio di manovra fiscale di ogni Stato. Se c’è un serio deterioramento dell’economia, è possibile proporre un’estensione per il consolidamento dei conti pubblici".
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