Le parole più terrificanti in lingua inglese, secondo Ronald Reagan, sono: "Faccio parte del governo e sono qui per aiutare". Oggi, per alcuni europei, sono: "Faccio parte dell’UE e sono qui per darvi un bailout".
La Germania e la moneta unica sono stati resi capri espiatori per i problemi degli Stati membri e per l’incapacità dell’Europa di superare le crisi finanziarie ed economiche del continente. Berlino è accusata di mancanza di solidarietà, di imposizione di politiche di contrazione e di guadagnare competitività a spese di altri. L’euro è accusato di privare i paesi dell’abilità delle proprie banche centrali di agire come prestatore di ultima istanza e di fornire liquidità illimitata al governo e alle banche.
Vittima o carnefice?
La Germania è sbalordita per essere stata considerata il capro espiatorio. Vede se stessa come una vittima, non come un colpevole. Essa ha contribuito a ingenti fondi e ha assunto una grande quantità di rischio per i cinque piani di salvataggio finora. E si è sacrificata molto negli ultimi dieci anni per creare occupazione a casa, con salari reali oggi a malapena più alti di quelli del 1999.
Ma il fatto è che ogni paese in crisi ha bisogno di un capro espiatorio. È difficile accettare che i frutti di decenni di duro lavoro possano svanire in pochi anni. Per l’Europa oggi, dolorose riforme interne possono essere realizzate solo con un elevato grado di solidarietà nazionale, ed è grande la tentazione di mobilitarsi contro un nemico comune per raggiungere questa solidarietà.
La storia delle crisi finanziarie è una buona guida per capire come funziona il "capro espiatorio". Prendete il Fondo monetario internazionale. Anche se alcune delle sue prescrizioni durante la crisi asiatica del 1997-98 sono state sviate, i governi sono riusciti ad attuare riforme essenziali unendosi in una solidarietà nazionale contro il fondo. Il costo è che la reputazione del FMI nel continente è danneggiata in modo permanente, come dimostrato dalla mancanza di volontà da parte dei governi asiatici ad accettare il suo aiuto durante la crisi globale del 2008-09.
Questa strategia si è, in qualche misura, dimostrata efficace in Europa. La Germania è il capro espiatorio perfetto: è il grande fratello europeo che sta facendo bene, è spesso diplomaticamente goffo e ha una storia macchiata che rende forte la tentazione di far rivivere vecchi pregiudizi. Vi è un’altra virtù: il capro espiatorio ha finora permesso ai governi moderati di mantenere in gran parte a bada l’estremismo politico, un risultato notevole visti i profondi mutamenti sociali in atto.
Eppure il capro espiatorio è pericoloso. La posta in gioco per l’Europa è niente di meno che la sopravvivenza dell’euro. Gli scontri stanno causando profonde fratture tra stati e cittadini. Le indagini rivelano un alto grado di animosità tra le nazioni.
Rendendo l’integrazione più difficile, se non politicamente impossibile, si stanno causando danni permanenti. Le istituzioni dell’Unione europea possono finire come il Fondo monetario internazionale in Asia, con i governi che si svincolano dall’Europa e si girando verso l’interno.
Qual è la via da seguire?
- Prima di tutto, Berlino deve assumere più di leadership in Europa. La posizione di forza della Germania le conferisce una particolare responsabilità. Questo significa che si deve smettere di ostacolare l’unione finanziaria e fiscale, e iniziare a perseguirla con più forza.
- In secondo luogo, i paesi dell’UE devono assumere una maggiore titolarità per quanto riguarda le riforme. Invece di capro espiatorio, i governi devono convincere i loro cittadini del fatto che la ristrutturazione è necessaria e che sarà fruttuosa.
- In terzo luogo, i processi decisionali selezionati in Europa devono essere rimossi dalla sfera politica nazionale. La crisi ha dimostrato che, per molte questioni di governo della zona euro, delegare le decisioni ad organi politici intergovernativi non funziona. Abbiamo bisogno di costruire delle istituzioni in grado di colmare questo vuoto.
La rinazionalizzazione delle politiche sta dividendo l’Europa e i rischi stanno causando danni irreversibili. Il perseguimento di queste tre misure è importante se gli europei vogliono provare che l’approccio reaganiano è sbagliato e se vogliono continuare sulla strada dell’integrazione.
| Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Financial Times |
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