Covid, perché i contagi stanno aumentando di nuovo: l’esempio della Lombardia

Giorgia Bonamoneta

13/03/2022

14/03/2022 - 09:31

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L’attenzione pubblica è puntata sull’Ucraina, mentre il Covid-19 torna a preoccupare. I contagi a livello locale aumentano, ma la curva continua a scendere lentamente. Perché i contagi aumentano?

Covid, perché i contagi stanno aumentando di nuovo: l’esempio della Lombardia

L’attenzione generale è puntata verso la guerra in Ucraina, ma questo non vuol dire che la pandemia - o sindemia, come ha suggerito Brusaferro - sia conclusa. Il Covid-19 sta dando nuovi segnali di ripresa, con un aumento dei contagi in Italia e in altri Paesi, come Regno Unito e Germania.

Il motivo principale, sotto analisi, è quello delle carenze delle terze dose. Non stupisce questo dato. Infatti, come raccomandato a più riprese nei mesi scorsi, la terza dose (dose booster) aveva la funzione di prevenire l’abbassamento delle difese garantite dalle prime due dosi del vaccino.

Il recente rialzo, ben visibile in Lombardia, “è piuttosto preoccupante”, ha ammesso Fabrizio Pregliasco, docente di Igiene generale e applicata in Statale. Il motivo sta tutto nella minor attenzione prestata al virus e di conseguenze alle norme di prevenzione e sicurezza.

I contagi sono in aumento? I dati in Italia e in Europa

Dopo 5 settimane di calma (relativa se si considera il numero di morti rimasto sulla soglia dei 100 decessi al giorno), la curva epidemiologica è in risalita. A livello nazionale, secondo la Fondazione Gimbe, si registra un aumento dell’1,5% nell’ultima settimana. Un dato simile è riscontrabile anche a livello internazionale, in particolare nel Regno Unito e in Germania.

Nei Paesi dove si sono abbandonate le restrizioni, passando da un metodo pandemico a uno endemico, i dati delle ultime settimane segnano un aumento dei contagi, In Germania nelle ultime 24 ore si sono registrati 262.752 casi, mentre nel Regno Unito si è registrato un incremento dei casi del 46%. In generale però, grazie all’alto tasso di vaccinazione, la pandemia di coronavirus è meno legate di un’influenza, come riporta un’analisi del Financial Times.

In Italia l’aggiornamento quotidiano, nelle ultime 24 ore, ha segnato un aumento dei contagi, da oltre 48 mila a quasi 55 mila. Il tasso di positività è quindi in crescita (+12%), mentre ricoveri e terapie intensive sono complessivamente 546, ovvero 17 in meno nelle ultime 24 ore. La curva prosegue al ribasso, ma ha rallentato la sua corsa verso il ribasso.

Perché i contagi stanno aumentando?

Ma perché i contagi sono in aumento e la curva, al ribasso, sta rallentando? Non si può che citare la campagna di vaccinazione e il ruolo chiave della terza dose (dose booster). Secondo uno studio di Ats Milano, chi ha fatto la terza dose (1 milione e 153 mila persone coinvolte) se la sono “cavata meglio” con l’infezione. A differenza dei non immunizzati positivi, che hanno avuto un rischio due volte maggiore di avere sintomi.

Non è solo la corsa carente alla terza dose a causare un aumento dei contagi, per quanto questa sia collegata, ma la minor attenzione prestata al virus rispetto ad altre realtà quotidiane, come la guerra in Ucraina. Stefano Menzo, direttore del laboratorio di virologia dell’azienda Ospedali Riuniti di Ancona, ha spiegato che il fenomeno dell’aumento dei contagi è legato alla calata dell’attenzione sul virus. “La gente, anche se ha qualche sintomo, non si controlla con i tamponi e quindi non viene isolato e può contagiare più facilmente e più persone”, ha spiegato Menzo.

Perché aumentano i contagi: la corsa al vaccino

Ats sottolinea quindi la necessità di intervenire per proteggere i più fragili, coloro che, anche se vaccinati, rischiano di rimanere contagiati e ricoverati, ma anche chi non ha completato la vaccinazione. Quanti di questi hanno contratto la malattia e non hanno avuto il bisogno di una terza dose? I dati su questo aspetto sono poco chiari.

La corsa al vaccino riprende però piede nel momento in cui si inizia a sentire la preoccupazione per l’Estate. L’allentamento delle misure anti Covid-19 e la carenza di alcuni Paesi nella campagna vaccinazione rendono alzano il livello di preoccupazione. Anche lo sbalzo delle temperate non aiuta e anzi favorisce la diffusione del virus in un ambiente poco attento come quello vissuto in questo momento.

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