Corpo Forestale nella Polizia di Stato: nasce la Polfor?

Antonio Cosenza

28 Luglio 2020 - 11:20

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Corpo Forestale: secondo la CEDU l’accorpamento nei Carabinieri è illegittimo. La soluzione potrebbe essere il passaggio nella Polizia di Stato, con la nascita della Polfor.

Corpo Forestale nella Polizia di Stato: nasce la Polfor?

Corpo Forestale: nuovo capitolo della delicata vicenda che ha portato all’accorpamento nell’Arma dei Carabinieri. Sul contenzioso, infatti, si è espressa anche la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), la quale ha accertato le violazioni dei diritti tutelati dalla Convenzione europea.

Una sentenza che ribalta quanto deciso dalla Corte Costituzionale e che impone a Governo e Parlamento di trovare una soluzione affinché i diritti degli ex appartenenti al Corpo Forestale possano essere ripristinati.

A tal proposito, in Parlamento ci sono diverse proposte a riguardo, come quella che punta alla nascita di un corpo di Polizia Ambientale; un progetto che porterebbe gli ex forestali, oggi carabinieri, a riacquisire lo status di forze ad ordinamento civile, recuperando i diritti persi con l’accorpamento nell’Arma dei Carabinieri.

Corpo Forestale nei Carabinieri: cosa ha deciso la CEDU

Per capire meglio la questione, va fatto un passo indietro: dobbiamo tornare all’approvazione del decreto legislativo 177/2016, con il quale è stato soppresso il Corpo Forestale dello Stato con il conseguente assorbimento nell’Arma dei Carabinieri.

Una norma approvata con lo scopo di semplificare le Forze dell’Ordine, ma che ha finito con il penalizzare coloro che fino al giorno prima erano inquadrati come forze ad ordinamento civile, e che dal giorno dopo all’accorpamento hanno acquisito lo status di militari. Una militarizzazione forzata che ha avuto inevitabili conseguenze in termine di compressione di diritti fondamentali.

Con un solo colpo, infatti, gli ex forestali passando nei carabinieri hanno perso sia il diritto alla libera associazione sindacale (tutelato dall’articolo 39 della Costituzione) che il diritto di sciopero (articolo 40 della Costituzione). Violazione che però non è stata accertata dalla Corte Costituzionale che con la sentenza 170/2019 ha riconosciuto come legittimo l’accorpamento tra Forestale e Carabinieri.

Di diverso parere la CEDU, secondo la quale la riforma è tutta da rifare in quanto con il passaggio da forestali a carabinieri, e quindi da civili a militari, c’è stata la perdita del diritto di libera riunione e associazione tutelato dall’articolo 11 della Convenzione Europea.

Una decisione che rimette tutto in discussione, anche se il ripristino del Corpo Forestale dello Stato sembra essere un’ipotesi irrealizzabile. Ad oggi, infatti, l’ipotesi più accreditata affinché gli ex forestali possano riacquisire i diritti persi nel passaggio ai Carabinieri è un’altra; vediamo di cosa si tratta.

Polizia Forestale l’unica soluzione possibile?

E pensare che sarebbe stato molto semplice provvedere alla cancellazione del Corpo Forestale e allo stesso tempo tutelare i forestali: bastava accorparli nella Polizia di Stato, una forza di polizia civile e sindacalizzata. In questo modo i forestali avrebbero perlomeno mantenuto il diritto di associazione (ma non quello di sciopero).

Per questo motivo, i lavori parlamentari si stanno concentrando proprio in questa direzione: scorporare nuovamente i forestali nell’Arma per accorparli alla Polizia di Stato, andando così a creare la nuova Polfor (Polizia forestale, ambientale e agroalimentare). Una proposta di legge a riguardo già c’è ed è quella firmata da Maurizio Cattoi; negli ultimi giorni, complice anche la sentenza della CEDU, il testo del provvedimento è in esame presso le Commissioni Difesa e Affari Costituzionali.

E da settembre inizieranno anche le audizioni a riguardo presso le commissioni parlamentari. Insomma, il progetto di riforma del Corpo Forestale è ancora lontano dal dirsi completato.

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