I risultati dell’indagine svolta dall’osservatorio di CornerJob sul mercato del lavoro in Italia sono relativi al corrente trimestre e offrono segnali positivi per la situazione occupazionale degli under 30 mentre aumentano gli over 45 in cerca di lavoro.
L’osservatorio di CornerJob ha pubblicato i risultati relativi al mercato del lavoro per il secondo trimestre 2018 e le previsioni per il terzo. Il dato che ha subito la variazione più significativa rispetto al precedente trimestre è quello relativo alla fascia under 30: il 56% degli utenti cerca un’occupazione.
CornerJob è una piattaforma per dispositivi mobili dedicata alla ricerca di lavoro oggi attiva in Italia, Francia, Spagna e Messico e oggi fa un quadro della situazione occupazionale in Italia partendo dai dati rilevati: i risultati forniscono indicazioni su quali siano i settori più fiorenti al momento e quali le regioni dove è maggiore l’offerta e la domanda di lavoro.
Il vantaggio di questo report è la possibilità di operare un confronto con quello relativo al precedente trimestre per comprendere a pieno i cambiamenti in atto nel mondo del lavoro.
Dati incoraggianti per gli under 30
Da quanto emerge dai dati del report di CornerJob i giovani sotto i 30 anni presenti sulla piattaforma alla ricerca di un lavoro sono circa il 56% e la maggior parte di essi ha meno di un anno di esperienza.
Il dato è importante perché rappresenta un cambio di rotta rispetto al trimestre precedente quando i facenti parte di questa fascia d’età alla ricerca di un’occupazione arrivavano a quota 70%.
Il dato va considerato anche in relazione al momento dell’anno in cui ci troviamo: in estate gran parte dei giovani sfrutterà la bella stagione per accumulare esperienza professionale e il calo del numero di under 30 alla ricerca di occupazione è un segnale chiaro che indica che questa ricerca sta portando frutto. Sembrerebbe quindi che il mercato abbia trovato un nuovo dinamismo.
Over 30 stabili
Osservando poi i dati relativi alla fascia d’età superiore, quella compresa tra i 31 e i 45 anni, appare evidente che i cambiamenti rispetto al precedente trimestre sono quasi nulli. I facenti parte di questa fascia d’età alla ricerca di un’occupazione sono circa il 23% del totale: la percentuale si è abbassata solo di 2 punti rispetto al primo trimestre del 2018.
Per gli over 45 alla ricerca di lavoro non sembra invece un buon momento e la percentuale di questa categoria rispetto al totale si assesta al 16% ossia a 6 punti in più rispetto al Q1.
Questo dato è ancora più scoraggiante se si pensa che si tratta di persone esperte e sicuramente non più alle prime armi nel mondo lavorativo.
Stabilità lavorativa
Un altro fattore importante da tenere in considerazione quando si parla di lavoro è la stabilità. Se è vero che trovare un’occupazione è fondamentale è vero anche che il lavoro dovrebbe essere il meno precario possibile per dare a tutti la possibilità di crearsi un futuro; anche su questo aspetto il report offre un punto di vista interessante e positivo della situazione. Eva Maggioni, Head of Sales and Strategy di CornerJob in merito ha commentato:
“Quanto da noi rilevato, solo in parte conferma la tesi dell’aumento del precariato evidenziata su molti fronti negli ultimi giorni, ovvero di una condizione “subita” circa la crescente instabilità delle posizioni professionali. Una quota molto alta (quasi il 44%) di chi cerca un’occupazione è costituita da donne: per molte di esse, la flessibilità è una scelta consapevole e dettata dalla necessità di far quadrare il work-life balance. Ma anche sul fronte maschile la cultura del “posto fisso”, trimestre dopo trimestre, si indebolisce, lasciando spazio a progetti professionali più articolati e dinamici”.
Secondo la Maggioni quindi è importante fare attenzione al fatto che molti utenti della piattaforma sottoposti a questionario hanno risposto che il cambiamento di lavoro è vissuto come opportunità di crescita e non necessariamente come una sconfitta; questo vale anche per i meno giovani che non pensano di rimanere nella stessa azienda per più di 5 anni.
Regioni
In testa al mercato del lavoro tra le regioni italiane più fiorenti si trova la Lombardia che mantiene la guida: il Lazio la segue con poco distacco. La Lombardia si trova al primo posto soprattutto in materia di offerte di lavoro: questa regione da sola offre il 27% del totale dei posti di lavoro disponibili.
Il Lazio da questo punto di vista è cresciuto molto rispetto al precedente trimestre e si attesta a quota 26%, quindi a distanza di un solo punto dalla concorrente. Di seguito riportiamo la classifica delle regioni che seguono le 2 in vetta:
- Emilia Romagna: 10%;
- Veneto: 9%;
- Piemonte: 8%;
- Campania: 8%.
La Lombardia e il Lazio mantengono il primo posto anche per quanto riguarda i candidati e quindi la richiesta di lavoro con le seguenti percentuali:
- Lombardia: 43%;
- Lazio:32%;
- Veneto: 12%.
Settori
I settori più floridi e nei quali offerta e domanda lavorativa sono più alte sono il turismo e HoReCa (Hotellerie-Restaurant-Café) che da soli catalizzano il 31% del totale (+6% rispetto al Q1).
A seguire in questa classifica troviamo poi il settore manifatturiero a quota 24% per quanto riguarda le offerte e quello commerciale con il 13% sul totale. In questo senso sembra che sia in atto una vera inversione di tendenza per cui i giovani scelgono settori portanti del Made in Italy.
I dati CornerJob vanno nella stessa direzione di quelli delle varie associazioni di categoria e delle istituzioni e sembrano essere d’accordo su un punto: l’Italia riparte dal turismo e l’estate 2018 vedrà tutti gli indicatori con il segno più. In proposito Eva Maggioni ribadisce:
“Che il turismo sia un settore cardine per l’economia italiana non è una novità. Ma è interessante osservare la grande trasformazione che ha saputo compiere. Ha investito nell’innovazione e nella diversificazione. Ha abbracciato territori nuovi creando offerte e prodotti che coniugano cultura ed enogastronomia, arte e sport, salute ed entertainment. Ha favorito lo sviluppo di un fitto tessuto micro-imprenditoriale che ha fatto del “prodotto Italia” un’eccellenza sempre più riconosciuta su scala globale: questo è un cambiamento culturale non da poco”.
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