A quanto ammontano le tasse sull’affitto? E’ possibile scaricare l’affitto pagato mensilmente dall’inquilino? Ecco tutte le 6 tipologie di detrazioni fiscali previste.
Mentre crisi e precariato camminano a braccetto, sono sempre più numerosi gli italiani che devono scegliere l’opzione dell’affitto per avere una casa «propria», viste le molteplici difficoltà nell’accedere ad un mutuo.
A fronte di ciò, nonostante anche le tariffe per l’affitto siano piuttosto elevate, agli inquilini il Fisco riconosce la possibilità di detrazioni fiscali. Ma facciamo un passo indietro: quali sono le tasse da pagare sull’affitto?
Affitto: tasse da pagare
Per i contratti di affitto per cui non si sceglie l’opzione della cedolare secca occorre versare:
- l’imposta di registro al 2% del canone annuo, moltiplicato per le annualità previste;
- l’imposta di bollo, che, per ogni copia da registrare, ammonta a 16 euro ogni 4 facciate scritte del contratto.
Se viene stipulato un contratto pluriennale, l’imposta di registro può essere pagata:
- annualmente (2% del canone relativo a ciascuna annualità, tenendo conto degli aumenti ISTAT) entro 30 giorni dalla scadenza della precedente annualità;
- in un’unica soluzione per l’intera durata del contratto, ovvero il 2% del corrispettivo complessivo. In tal caso l’imposta non può essere minore di 67 euro. E’ possibile usufruire una detrazione da quanto dovuto pari alla metà del tasso di interesse legale (1% dal 1 gennaio 2014) moltiplicato per il numero delle annualità
Affitto: detrazioni per gli inquilini
Dal momento che i motivi per cui un inquilino cerca una casa in affitto possono essere molteplici, il Fisco individua 6 tipologie di detrazioni d’’imposta. Vediamole nel dettaglio.
- detrazioni per inquilini a basso reddito. In questo caso le detrazioni previste sono le seguenti:
- 300 euro nel caso il reddito dell’inquilino sia inferiore a 15.493,71 euro;
- 150 euro nel caso il reddito sia superiore a 15.493,71 ma inferiore a 30.987,41 euro (importo sopra il quale non sono previste detrazioni);
- detrazioni per i giovani. I ragazzi tra i 20 ed i 30 anni che stipulano un contratto di affitto hanno diritto ad una detrazione pari a 991,60 euro. La detrazione è prevista per i primi 3 anni, a patto che:
- l’immobile locato non sia l’abitazione principale dei genitori o di coloro cui sono
affidati;
- il reddito complessivo non superi 15.493,71 euro.
- detrazioni per gli affitti a canone concordato. I contribuenti che hanno stipulato dei “contratti convenzionali”, ai sensi della legge n. 431/1998, è riservata una detrazione pari a:
- 495,80 euro se il reddito totale è inferiore a 15.493,71 euro;
- 247,90 euro se il reddito è superiore a 15.493,71 euro, ma non a 30.987,41
euro (soglia al di sopra della quale non sono previste detrazioni).
- detrazioni per trasferimento per motivi di lavoro. La seguente detrazione, fruibile nei primi 3 anni di trasferimento, è prevista per il lavoratore che ha stipulato un contratto di affitto in seguito al trasferimento della propria residenza nel comune di lavoro o in un comune limitrofo. La detrazione, subordinata a due condizioni (il nuovo comune deve trovarsi a 100 km dal precedente e al di fuori della propria regione e il trasferimento di residenza non deve essere avvenuto più di tre anni dalla richiesta della detrazione). L’importo della detrazione prevista è il seguente:
- 991,60 euro se il reddito è inferiore a 15.493,71 euro;
- 495,80 euro se il reddito è superiore a 15.493,71 euro, ma non a 30.987,41 euro.
- detrazioni IRPEF per il conduttore di alloggi sociali. Gli inquilini che hanno stipulato un contratto di affitto di alloggi sociali per il triennio 2014-2016 spetta una detrazione pari a:
- 900 euro se il reddito è inferiore a 15.493,71 euro;
- 450 euro se il reddito è superiore a 15.493,71, ma inferiore a 30.987,41 euro.
- detrazioni per studenti fuori sede. Gli studenti iscritti ad un corso di laurea presso un’università ubicata in un Comune diverso da quello di residenza (distanza di almeno 100 km o provincia diversa da quella di residenza) o in uno Stato UE o aderente all’Accordo sullo spazio economico europeo hanno diritto ad una detrazione pari al 19% su un importo non superiore a 2.633 euro.
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