Conti correnti: essere un vecchio cliente non conviene perché costa il 40% in più. Infatti, così come avviene per le tariffe telefoniche, i nuovi clienti, grazie alla concorrenza, ricevono un trattamento economico più vantaggioso.
Lo confermano i dati della Banca d’Italia, diffusi dal capo della Vigilanza Carmelo Barbagallo al Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti: nel 2012 la spesa media per un conto corrente è stata pari a € 101 (spesa netta di € 86,9).
I conti correnti aperti nell’ultimo anno hanno comportato una spesa a carico del consumatore nettamente inferiore rispetto alla media e pari a circa € 60,5, contro € 99,6 dei conti correnti con anzianità di più di dieci anni.
Cosa devono fare i clienti?
Visto che i nuovi conti correnti offerti dalle banche sono più vantaggiosi, Barbagallo ha invitato i clienti a
“verificare periodicamente i costi e confrontare le offerte sul mercato. Il cambio può beneficiare di una cornice giuridica in grado di assicurare il rapido trasferimento di rapporti quali gli addebiti e gli accrediti automatici, che a oggi manca”.
Il rapporto con i consumatori
Il capo della Vigilanza Carmelo Barbagallo si è soffermato anche sul rapporto con i consumatori, in particolare sull’attività dell’Arbitro bancario e finanziario. Nel 2012 c’è stato un forte incremento di ricorsi: il 58% in più dell’anno precedente per un totale di 5.653 ricorsi, di cui 4.765 presentati da consumatori, il restante da aziende. Esito favorevole nel 65% dei casi per i clienti. Cosa hanno riguardato?
- carte di credito: 21%;
- bancomat: 16%;
- conti correnti: 14%;
- finanziamenti contro cessione del quinto: 11%;
- mutuo: 10%;
- credito al consumo: 4%;
- segnalazioni in Centrale dei Rischi: 3%.
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