Non risulterebbe negli archivi della New York University il nome di Giuseppe Conte: il premier designato aveva inserito tali studi nel suo curriculum.
Non è ancora diventato Presidente del Consiglio ma già si fa un gran parlare attorno alla figura di Giuseppe Conte. Se prima era il suo essere un tecnico e non un politico a far discutere, adesso nell’occhio del ciclone ci sarebbero gli studi passati del professore.
Nel suo curriculum ufficiale inviato alla Camera, quando nel 2013 venne eletto componente del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, Giuseppe Conte infatti parlava di un soggiorno ogni estate dal 2008 al 2012 per aggiornare gli studi presso la New York University, il tutto per un periodo non inferiore al mese.
Il corrispondente italiano del New York Times, Jason Horowitz, ha però chiesto informazioni direttamente all’Università statunitense, dove però non sembrerebbe esserci traccia del nome di Conte nel loro archivio.
Giuseppe Conte e la New York University
Tra i curricula arrivati alla Camera dei Deputati nel 2013, quello di Giuseppe Conte è sicuramente tra quelli più corposi. Il professore infatti può vantare un lungo elenco di studi, collaborazioni e incarichi accademici.
Si tratta quindi di un curriculum ufficiale dove viene riportato che, per ogni estate dal 2008 al 2012, il futuro premier ha soggiornato per un periodo non inferiore al mese presso la New York University per perfezionare i propri studi.
Lo scrupoloso Jason Horowitz, inviato in Italia per il New York Times, ha deciso però di fare alcune ricerche nel merito chiedendo alla prestigiosa Università notizie di Giuseppe Conte: nell’archivio però non risulterebbe nessuno studente o membro di facoltà con questo nome.
Giuseppe Conte, potentially Italy’s next leader, wrote that he “perfected and updated his studies” at NYU, which, when asked, said “A person by this name does not show up in any of our records as either a student or faculty member.” https://t.co/NnwTDVOUGV
— Jason Horowitz (@jasondhorowitz) 21 maggio 2018
Non rimane quindi l’ipotesi che il professore abbia seguito dei brevi corsi di due giorni, partecipazioni queste di cui l’Università di New York non tiene registri. In teoria poi nel curriculum si parla di periodi di soggiorno e non di corsi seguiti.
Sono anche altri però i punti del curriculum a essere contestati. In particolare si fa riferimento alla partecipazione al Social Justice presso l’Unione Europea, gruppo che sembrerebbe non esistere, così come il menzionato International Kulturinstitute di Vienna.
Naturalmente questa è una vicenda ancora tutta da chiarire mentre gli avversari politici del Movimento 5 Stelle, che fa quadrato attorno al professore, sono già all’attacco invocando spiegazioni nel merito. Se questo è l’inizio, per il premier Conte non sarà una passeggiata la sua permanenza a Palazzo Chigi.
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