Come vivere e lavorare in Brasile: documenti, burocrazia e professioni più richieste

Claudio Garau

16 Dicembre 2021 - 16:30

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Andare a vivere e lavorare in Brasile implica l’accettazione di diverse differenze sostanziali rispetto alla realtà italiana. Ecco una breve guida pratica sui primi passi da compiere in terra carioca.

Come vivere e lavorare in Brasile: documenti, burocrazia e professioni più richieste

Il Brasile è famoso nel mondo per la sua esoticità e per i suoi colori. Insieme all’Argentina, la terra carioca rappresenta da sempre terra di emigrazione italiana. Sono infatti centinaia di migliaia i nostri connazionali espatriati, in cerca di fortuna in questo estesissimo paese.

Da notare che è la più grande città del Brasile, ovvero San Paolo, include il maggior numero di abitanti di origine italiana. Oggi, anche in tempi di pandemia, non mancano coloro che continuano a guardare al Brasile come destinazione perfetta per lavorare all’estero e dunque per realizzarsi sul piano del lavoro e della vita privata.

Negli ultimi anni, l’economia brasiliana ha registrato numeri molto significativi, e ciò ha permesso di poterla collocare tra le economie emergenti a livello planetario.

Qui di seguito intendiamo di dare qualche informazione di dettaglio circa le opportunità occupazionali in questo paese, senza dimenticare gli aspetti burocratici e i documenti da possedere per permanere a lungo nel paese. Vediamo allora come vivere e lavorare in Brasile, una terra ricca di opportunità, ma anche di differenze rispetto alla nostra cultura e tradizione.

Come vivere e lavorare in Brasile: il contesto di riferimento

Il Brasile è un paese che si regge su delicati equilibri economici, politici e sociali. Su questa terra hanno pesato e stanno pesando le conseguenze della pandemia, che hanno frenato la crescita economica, registrata nel recente passato. In effetti nel periodo antecedente al coronavirus, il PIL brasiliano ha segnato numeri da record, grazie alle efficaci azioni intraprese dal Governo locale.

Al di là della turbolenta situazione a livello economico e politico, certamente un elemento che gioca a favore del Brasile è il clima: là non fa mai freddo, infatti le temperature solitamente non scendono mai sotto i 15 gradi. Gli inverni sono sempre miti. Anche i paesaggi sono un tratto distintivo, che ha contribuito alla popolarità di questo paese: grandi spiagge, foreste affascinanti ed incredibili cascate hanno sempre attratto moltissimi turisti da ogni parte del mondo.

Inoltre in Brasile i ritmi sono più lenti che in Europa: la popolazione ama prendersela comoda anche quando lavora, ma ciò è compensato dal fatto che gli abitanti sono piuttosto aperti e ospitali e non è difficile scambiare quattro chiacchiere al bar o mentre si aspetta il bus.

La giornata lavorativa nel paese si svolge nella prassi dalle 8 alle 18, dal lunedì al venerdì, con un’ora di pausa non pagata. I dipendenti lavorano in media circa 40 ore settimanali. Le ferie annuali sono in numero maggiore che da noi.

Tuttavia, non mancano alcuni lati negativi, all’interno della società brasiliana: troviamo ad esempio uffici pubblici dove domina la disorganizzazione e talvolta anche l’impreparazione degli impiegati; e carenza nei servizi (ospedali, trasporti, scuole, autostrade ed aeroporti).

In Brasile le famiglie che possono permetterselo, di solito mandano i figli a scuola nelle strutture private e stipulano assicurazioni sanitarie private, per meglio tutelarsi dai rischi di una sanità pubblica non sempre efficiente.

Altri aspetti che non giocano a favore del Brasile sono quelli legati ai tanti episodi di violenza, specie nelle grandi città. Rapine, aggressioni, scippi, risse e quant’altro, sono piuttosto comuni nelle vie cittadine delle metropoli brasiliane. Mentre nella aree rurali e lontane dai grossi centri, si può contare su una maggiore tranquillità. Chiaro che detti pro e contro debbono essere messi sul piatto della bilancia, prima di scegliere di vivere e lavorare in Brasile.

Come vivere e lavorare in Brasile: documenti e burocrazia

Abbiamo accennato al fatto che le offerte di lavoro in Brasile, anche per italiani, non mancano. D’altronde l’economia è nel complesso in crescita e dunque il mercato del lavoro non può che essere vivo e dinamico.

Ma attenzione agli aspetti burocratici. Oltre alla carta di identità e al passaporto, uno dei documenti obbligatori per vivere e lavorare in Brasile è il visto. Da rimarcare che i cittadini italiani non hanno il dovere di ottenere il visto prima di partire, in quanto detto documento può essere emesso in dogana dal funzionario di polizia nel momento dell’arrivo in terra carioca.

L’expat italiano, in ogni caso, avrà bisogno di un permesso di lavoro e di un visto di lavoro per qualsiasi lavoro retribuito svolto in Brasile.

Il visto per il Brasile avrà inizialmente una durata di 90 giorni (visto turistico rinnovabile). Bisognerà prestare molta attenzione alla durata della validità, perché una volta superata, sarà inflitta una multa. Ricordiamo che i visti di ambito turistico consentono di restare nel paese per visitarlo e per scoprirne le bellezze naturali, non per cercare lavoro o farsi assumere.

Se la volontà è quella di restare in Brasile a lungo, e dunque per viverci e lavorarci stabilmente, occorre compiere il passo successivo. Ci riferiamo ai visti lavorativi temporanei, i quali implicano un iter burocratico più articolato e sono strettamente legati alla tipologia di contratto e all’azienda che effettuerà l’assunzione. Una volta terminato il contratto, occorrerà trovare al più presto un altro lavoro, o avviare le pratiche per il conseguimento del visto permanente.

Ma i visti temporanei possono essere ottenuti anche per motivi di studio, per fare uno stage o per fare un viaggio culturale.

Il visto permanente è il vero obiettivo di chi vuole vivere e lavorare a lungo in Brasile. Lo Stato lo assegna soltanto in presenza di specifiche circostanze meritevoli, come ad es. la volontà di investire nel paese per l’apertura di un’attività. E se il piano di investimento prevede l’assunzione di lavoratori brasiliani, le possibilità di ottenere il visto permanente crescono notevolmente.

Se l’expat italiano possiede una qualifica ed una esperienza di alto livello, ad es. come direttore aziendale o manager, potrà ambire a farsi assumere da un’azienda del luogo, ottenendo così il visto permanente. Opportunità di ottenere questo cruciale documento anche per i pensionati che intendono trascorrere la vecchiaia da queste parti, per coloro che sposano un cittadino brasiliano e in caso di ricongiungimento familiare.

Come vivere e lavorare in Brasile: le professioni con più chance di inserimento professionale

Il portoghese è la lingua ufficiale del Brasile, perciò le possibilità di sottoscrivere un contratto di lavoro, senza conoscere la lingua, sono piuttosto basse. Sempre che non si abbia la fortuna di trovare lavoro in un’azienda italiana operante nel paese.

Auspicabile effettuare l’iscrizione a corsi di portoghese appena giunti in Brasile, onde migliorare le abilità di lettura, scrittura, ascolto ed espressione orale. Anche l’inglese è utilizzato, ma solitamente nelle sedi delle multinazionali.

La maggior parte degli expat italiani ha trovato lavoro nelle grandi città come San Paolo, Rio de Janeiro o Brasilia. In quest’ultima città, molti stranieri lavorano nell’ambito di ambasciate e missioni internazionali. L’uso quotidiano del portoghese e dell’inglese è praticamente scontato.

Le opportunità occupazionali più interessanti dal lato economico sono rintracciabili nei seguenti settori:

  • agricoltura;
  • turismo;
  • industria (aerei, computer, auto);
  • settore tessile;
  • ingegneria;
  • banche;
  • sanità.

Mentre tra le figure più ricercate, abbiamo i commercialisti; i revisori contabili; gli infermieri; i professionisti IT; i rappresentanti di vendita; i traduttori e gli insegnanti di italiano; i baristi e il personale d’albergo. Come si può notare, si tratta molto spesso di figure specialistiche, ed avere una laurea tecnica con una solida esperienza di lavoro alle spalle, può fare concretamente la differenza.

Concludendo, appare chiaro che vivere e lavorare in Brasile non è utopico, ma prima di prendere l’aereo è bene considerare pro e contro di un paese dalle mille sfaccettature.

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