Se ci si chiede come aprire un McDonald’s, occorre fare chiarezza circa regole e costi. Ciò allo scopo di sgomberare il campo da possibili dubbi e compiere una scelta ponderata.
Tutti abbiamo visto, specialmente nelle grandi città e nei quartieri più affollati, almeno uno dei ristoranti della catena americana McDonald’s, una delle più note e diffuse nel globo.
Chi ha intenzione di buttarsi in un’avventura imprenditoriale, potrebbe così pensare di aprire un ristorante recante il marchio McDonald’s, perché evidentemente fiducioso di ottenere successo economico, grazie ad un nome conosciuto da tutti e specialmente dalle giovani generazioni.
Di seguito intendiamo occuparci proprio di questo argomento: come aprire un McDonald’s? Quali sono le regole per il franchising e quali sono i costi? Scopriamolo.
Come aprire un McDonald’s: quali sono i requisiti fondamentali per l’affiliazione?
Come accennato, i motivi per considerare di aprire un McDonald’s, certamente non mancano. Nato negli USA a metà degli anni ‘50 e arrivato in Italia negli anni ’80, McDonald’s propone un articolato programma di affiliazione commerciale, o franchising, che si rivolge a tutti coloro che intendono aprire un fast food con questo notissimo marchio. Tuttavia, non sorprende che la grande catena imponga il possesso di specifici requisiti, e il superamento di un iter di selezione ad hoc.
Sul sito web ufficiale è presente una specifica pagina che dà utili chiarimenti in merito alle procedure per aprire un McDonald’s, per “diventare parte di un brand moderno e in continua evoluzione”.
Con limpidezza, l’azienda delinea quali sono di fatto le condizioni per dar luogo a un progetto imprenditoriale con questo notissimo marchio. Nel sito web, McDonald’s precisa che ben “l’85% della catena si basa sul franchising, e i successi ottenuti in oltre 50 anni di storia sono basati sulla scelta delle persone giuste a cui affidare la gestione dei nostri ristoranti e dei nostri clienti”. Ecco perché iniziare a lavorare per McDonald sfruttando l’affiliazione commerciale, significa superare una selezione accurata e difficile.
Come indicato dalla stessa catena, il candidato ideale è un professionista di elevato livello, che intende mettere a frutto la propria esperienza in un’attività imprenditoriale e che abbia tutte le seguenti caratteristiche:
- età compresa tra i 32 e i 49 anni;
- disponibilità a trasferirsi nelle regioni in cui vi sia richiesta di nuovi ristoranti;
- doti di leadership;
- approccio orientato al cliente e alle sue necessità;
- integrità personale elevata;
- doti di personalità per essere un ottimo ambasciatore del marchio;
- spiccate capacità di gestione del personale e di comunicazione;
- capacità di ambito finanziario.
Inoltre, occuparsi di un ristorante McDonald’s come gestore comporta il lavorarci tutti i giorni. Si tratta di un’attività dagli spiccati contenuti pratici, non solo in cucina, ma anche in cassa, ai tavoli: l’obiettivo è sempre quello di fornire, insieme al proprio staff, un servizio che spinga il cliente a ritornare nel locale. E detto scopo può essere conseguito anche grazie a una efficace campagna di marketing a livello locale.
Va da sé che aver già avuto esperienze di ambito manageriale e nell’organizzazione e gestione del personale è sicuramente un elemento tenuto in grande considerazione dalla catena.
Se ci chiediamo come aprire un McDonald’s, dobbiamo evidenziare altresì che la catena americana ricerca esclusivamente persone orientate a intraprendere un percorso duraturo nel tempo. Si tratta insomma di una partnership di lunga durata, con la stipula di un contratto di franchising della durata anche ventennale.
Da rimarcare che se il candidato possiede i requisiti minimi richiesti, dovrà sostenere una serie di colloqui con la dirigenza della nota catena. Se i colloqui, in genere quattro in tutto con un test in un ristorante del marchio, hanno buon esito, lo staff insieme al candidato potranno accordarsi per l’inizio del periodo di formazione, di durata annuale.
Nell’ambito di questo percorso, McDonald’s e il candidato si incontreranno più volte allo scopo di confermare il reciproco interesse a continuare nel percorso formativo per divenire franchisee McDonald’s. Interessante notare che nel percorso formativo sono inclusi dei corsi a costo zero alla sede McDonald’s.
Invece, nell’ambito della seconda parte dell’iter formativo, sarà stabilita l’assegnazione del ristorante.
Come aprire un McDonald’s: il fattore costi
Con estrema sintesi e chiarezza, nel sito web ufficiale McDonald’s, si trovano altresì indicati i requisiti di ambito economico per poter aprire un ristorante con questo marchio.
Ebbene, l’azienda indica che il costo medio di un ristorante McDonald’s è di circa 1 milione di euro (IVA esclusa). Ma a questa cifra va sommato un initial fee dell’importo massimo di 45.000 euro (IVA esclusa), che è parametrata alla durata contrattuale (fino a 20 anni).
Aprendo una breve parentesi, ricordiamo che la definizione delle fee d’ingresso è prevista nella legge n. 129 del 2004, nella quale si trova indicato che il diritto d’ingresso consiste “in una cifra fissa, rapportata anche al valore economico e alla capacità di sviluppo della rete, che l’affiliato versa al momento della stipula del contratto di affiliazione commerciale”.
In altre parole, la fee d’ingresso o diritto di entrata è la somma di denaro che il franchisee è obbligato a pagare al franchisor per ottenere una serie di servizi che quest’ultimo mette a disposizione dell‘affiliato.
Ma attenzione a quanto segue: il candidato - nell’ambito dell’iter di selezione - deve comunque poter provare di avere almeno il 25% - vale a dire 250.000 euro - dell’investimento totale (un milione di euro). Per quanto riguarda la parte restante, McDonald’s consente la possibilità del finanziamento tramite banche.
D’altronde l’ingente cifra è necessaria per comprare dai fornitori autorizzati da McDonald’s, le attrezzature da cucina, gli arredi per la sala interna ed esterna, decorazioni ed insegne.
Non solo. Una volta aperto il ristorante McDonald’s, l’imprenditore dovrà pur sempre ricordarsi che è obbligato a versare all’azienda delle percentuali sul fatturato prodotto dallo stesso ristorante, al netto di IVA:
- affitto mensile (Rent), in percentuale sulle vendite nette;
- royalties: 5% delle vendite nette;
- pubblicità nazionale: 4% delle vendite nette, da pagare al Consorzio costituito da tutti i franchisee di McDonald’s.
Conclusioni: perché scegliere di aprire un McDonald’s
Certamente gli alti costi di partenza potrebbero spingere a cambiare idea e a volgere l’attenzione verso un differente progetto imprenditoriale, però è vero che nel medio-lungo termine aprire un McDonald’s potrebbe garantire un ritorno economico importante, in virtù della popolarità del marchio.
Come opportunamente indicato dalla stessa McDonald’s nel suo sito web ufficiale, la redditività nel corso del tempo, e dunque il successo dell’avventura imprenditoriale, è collegata ad alcuni fattori chiave. Ci riferiamo ovviamente a elementi come la mole delle vendite e la buona gestione dell’imprenditore, che ha lo scopo di far funzionare al meglio l’intera attività.
In particolare, “la misura della redditività di un nostro ristorante viene data attraverso il Cash Flow” si trova indicato nel sito web ufficiale della catena. Ma è nell’ambito del percorso di selezione, e dunque dei colloqui con lo staff dell’azienda, che il candidato ad aprire un McDonald’s riceverà dettagli e informazioni specifiche sulla redditività.
Se l’interessato ha specifiche domande da porre o vuole avere ulteriori chiarimenti, al di là di quanto specificato nella pagina web dedicata all’affiliazione commerciale, può altresì scrivere all’indirizzo di posta elettronica franchising.italy@it.mcd.com, così come indicato nel sito ufficiale McDonald’s.
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