Colf e badanti, vale il taglio dei contributi nel 2022? La risposta non piacerà

Giorgia Bonamoneta

26 Dicembre 2021 - 10:49

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Legge di Bilancio 2022 - il taglio dei contributi nel 2022 non sarà per tutti. Il lavoro di colf e badanti (rapporto di lavoro domestico) sarà escluso? Ecco cosa sappiamo dal testo.

Colf e badanti, vale il taglio dei contributi nel 2022? La risposta non piacerà

Legge di Bilancio 2022 - Il taglio dei contributi previsto per tutto il 2022, dal 1 gennaio al 31 dicembre, non per tutti. Il taglio dei contributi previsti nella Legge di Bilancio 2022 vale per colf e badanti? La risposta purtroppo è no. Rimangono infatti esclusi i rapporti di lavoro domestico, cioè proprio quelli di colf, badanti e non solo.

A proposito della Legge di Bilancio 2022 e del taglio dei contributi previsti per il prossimo anno, si parla spesso di quanto sarà conveniente sulla busta paga dei dipendenti, ma di chi è rimasto escluso dall’intervento sull’aliquota contributiva se ne parla molto meno.

La norma approvata limita infatti l’esonero contributivo, quindi i contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e superstiti a carico del lavoro, al solo 2022 ed esclude la categoria dei rapporti di lavoro domestici nel quale rientrano colf e badanti.

Taglio dei contributi nel 2022: colf e badanti esclusi

La Legge di Bilancio 2022 interviene sull’aliquota contributiva a carico del lavoratore. Il taglio dei contributi, con conseguenze sullo stipendio, prevede l’esonero “in via eccezionale, per il solo 2022” di una quota di contributi previdenziali a carico del lavoratore pari allo 0,8% , a condizione però che la retribuzione imponibile non ecceda l’importo di 2.692 euro.

Nel dettaglio, nel testo del maxi emendamento, leggiamo che:

In via eccezionale, per il periodo di paga dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 per i rapporti di lavoro dipendente, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico, è riconosciuto un esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore di 0,8 punti percentuali, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo di 2.692 euro mensile, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima. Tenuto conto dell’eccezionalità della misura di cui al primo periodo del presente comma, resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.

Come si può leggere dall’estratto del testo, la categoria dei “rapporti di lavoro domestico” viene esclusa. In questa categoria troviamo tutti e tutte le operatrici che svolgono il lavoro di colf e badanti e non solo.

Taglio dei contributi nel 2022: chi rientra nella categoria degli esclusi

Con lavoratore domestico si intendono tutti dipendenti che prestano la loro attività all’interno di una famiglia. Tra questi si trovano le già citate colf e badanti, ma anche governanti, custodi, cuochi, baby sitter e autisti.

La legge 1958/339 “per la tutela del rapporto di lavoro domestico” descrive il rapporto di lavoro domestico come:

addetti ai servizi domestici che prestano la loro opera, continuativa e prevalente, di almeno 4 ore giornaliere presso lo stesso datore di lavoro, con retribuzione in denaro o in natura. S’intendono per addetti ai servizi personali domestici i lavoratori di ambo i sessi che prestano a qualsiasi titolo la loro opera per il funzionamento della vita familiare sia che si tratti di personale con qualifica specifica, sia che si tratti di personale adibito a mansioni generiche.

Per questo genere di lavoro non si applicano quindi diverse normative e trattamenti, per esempio quella sui licenziamenti, quella per i trattamenti assistenziali e il prospetto di paga. A questi si aggiunge il taglio dell’aliquota contributiva prevista in via eccezionale per tutto il 2022 (dal 1° gennaio al 31 dicembre).

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