La Cina intende effettivamente trasformare lo yuan in una valuta di riserva globale e, quindi, alternativa al dollaro? Quale scenario ne deriverebbe a livello globale?
Perché la Cina sta accumulando così tanto oro? E’ verosimile pensare che la Cina intenda effettivamente trasformare lo yuan in una valuta di riserva globale e, quindi, alternativa al dollaro? La verità è che la Cina non vuole solo competere con gli Stati Uniti: la vera ambizione del Paese è piuttosto quella di imporsi quale potenza economica dominante sul pianeta. Preso atto che gli scambi commerciali della Cina rappresentano, a livello globale, una fetta consistente, superiore rispetto a quella degli stessi Stati Uniti, che cosa accadrebbe se un giorno la Cina annunciasse di voler sostenere la propria moneta con riserve auree e di non volere più utilizzare il dollaro nel commercio internazionale? Probabilmente ne conseguirebbe uno squilibrio finanziario catastrofico, uno sconvolgimento difficile persino da immaginare.
La Cina possiede circa un trilione di dollari del debito americano ed è la seconda economia più grande del pianeta. Nessun altro paese al mondo - fatta eccezione per gli Stati Uniti - utilizza dollari USA nel commercio internazionale più della Cina. Ma se lo yuan fosse sostenuto dalle riserve auree cinesi, al punto da trasformare la valuta nazionale in una moneta di enorme rilievo internazionale, tutto questo cambierebbe molto rapidamente.
E senza dubbio, il governo cinese è già molto occupato a promuovere l’uso dello yuan nel commercio internazionale. In una recente nota, John McCormick di RBS Group ha dichiarato quanto segue:
Le crisi finanziarie negli Stati Uniti e in Europa testimoniano che il mondo ha bisogno di una nuova, più stabile moneta di riserva mondiale, e il commercio di RMB è in rapida crescita. Nel mercato Forex, per esempio, i nostri dati mostrano che i volumi sono ora pari ad un valore di circa 5-6 miliardi di dollari al giorno - il doppio di quanto fossero un anno fa.
Una serie di fattori suggeriscono che le autorità cinesi vogliono che l’internazionalizzazione del RMB si compia entro il 2015.
Per la Cina, avere una valuta di riserva globale non è solo una questione di economia. Si tratta anche di supremazia a livello mondiale. McCormick ha così concluso la sua nota:
La nuova leadership cinese deve affrontare una serie di problemi. L’economia del paese sta rallentando e, anche se ci si aspetta che il tasso di crescita del PIL possa recuperare, è improbabile che si assisterà ad un repentino rimbalzo.
Ma promuovere RMB come valuta di riserva globale, con tutti i benefici economici che ne conseguirebbero oltre ad esercitare una maggiore influenza politica sulla scena mondiale, resta chiaramente in cima alla loro agenda.
Fino a poco tempo fa, lo yuan è stato solo direttamente convertibile in dollari e yen. Ma ora è in rapida evoluzione. Se in questo momento non vi sono ancora fattori o condizioni capaci di dare allo yuan cinese un significativo vantaggio competitivo rispetto al dollaro USA, e se le autorità cinesi vogliono realmente che lo yuan si sostituisca al dollaro quale valuta di riserva principale del pianeta, è necessario che il Paese faccia qualcosa. Come rendere appetibile lo yuan al resto del mondo?
La Banca Centrale della Cina sta continuando a comprare massicce quantità di oro. Questo potrebbe essere un modo per rendere il renminbi una valuta convertibile, dunque in grado di attrarre ricchezza - non si dimentichi infatti che una volta, lo stesso dollaro USA, era agganciato all’oro, ragione per cui gli Stati Uniti sono stati in grado di imporsi come valuta di riserva -.
Se tutti concordano su questo aspetto, nessuno sa esattamente quanto oro la Cina abbia sinora accumulato. Secondo una stima recente le riserve d’oro della Cina ammonterebbero a oltre 7.000 tonnellate, ma la cifra potrebbe potenzialmente essere di gran lunga superiore. Quello che sappiamo è che la Cina sta importando oro in modo aggressivo, nonostante il Paese sia il primo produttore di metallo giallo del pianeta.
Secondo Reuters, nel solo mese di marzo sono state importate in Cina da Hong Kong più di 223 tonnellate d’oro, polverizzando il record precedente di 114 tonnellate (dicembre dello scorso anno). Nel complesso, le importazioni cinesi di oro da Hong Kong sono triplicate nel corso del 2012. Evidentemente qualcosa sta accadendo.
La Cina sta contestualmente cercando di aumentare l’influenza internazionale dello yuan. Non ci vuole un genio per capire verso quale obiettivo sia diretta tale strategia.
Se la Cina dovesse decidere di sostenere lo yuan con le proprie riserve auree, e di non utilizzare più il dollaro nel commercio internazionale, questo avrebbe effetti devastanti per l’economia americana. La domanda di dollaro (così come del debito) degli Stati Uniti crollerebbe, ed i prezzi dei beni salirebbero. Se il resto del mondo (con la Cina in testa) iniziasse a snobbare il dollaro statunitense, si produrrebbe un gigantesco tsunami monetario, con significative ripercussioni sull’economia reale.
Occhi dunque puntati sulla Cina! Verosimilmente tutto questo non accadrà a breve termine (la prossima settimana o il mese prossimo!), ma quando avverrà, probabilmente ci si starà già muovendo verso un disastro finanziario completo e totale per gli Stati Uniti con inevitabili conseguenze per l’intero sistema economico globale.
Fonte: theeconomiccollapseblog.com
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