Cina, crollo dei mercati: interviene Pechino con $30 miliardi, ma indici ancora in rosso

Flavia Provenzani

25/08/2015

Dopo il lunedì nero sui mercati azionari mondiali, interviene il governo cinese: la banca centrale inietta liquidità per un valore di 30 miliardi. Ma l’indice di Shanghai è ancora in rosso a -6.98%.

Cina, crollo dei mercati: interviene Pechino con $30 miliardi, ma indici ancora in rosso

Il mercato azionario in Cina scende ancora martedì, toccando i minimi di otto mesi, con gli investitori in fuga dall’esposizione alle azioni dopo il "Lunedì nero" che ha colpito i mercati mondiali.

Il governo di Pechino, che tardava ad intervenire con nuove misure di salvataggio, torna ad essere protagonista attivo sui mercati.

Il governo cinese interviene a limitare gli effetti disastrosi sui mercati azionari mondiali, con la banca centrale (PBOC) che opta per un’iniezione di liquidità da 23,4 miliardi di dollari in ordini di riacquisto a sette giorni.
L’intervento totale al netto è di 30 miliardi, se si considerano altri 120 miliardi di yuan in scadenza oggi.

L’intervento della PBOC non finisce qui: la banca centrale ha attinto ai depositi del Tesoro a tre mesi vendendone un totale che ammonta a 60 miliardi di yuan con un tasso al 3%.

Dopo l’apertura al ribasso del 6,4%, l’indice Shanghai Composite era riuscito a scaricare parte delle perdite per terminare la prima parte della mattinata in perdita del 4,3% a 3,071.06 punti.

Tuttavia, la notizia dell’intervento di Pechino non sostiene come sperato il mercato: alle 08:54, lo Shanghai Index è in perdita del 6.98% a 2,985.91 punti.

L’indice di Shanghai è riuscito a rompere quota 3.000, vista da molti analisti come il livello chiave di supporto psicologico; una rottura potrebbe innescare una nuova ondata di panic sell.

L’indice delle blue chip CSI300 è sceso del 3,9% a 3,147.76 punti.
Gli indici principali, che hanno perso oltre il 16% nel mese di agosto, sono in corsa per registrare la peggior performance mensile in sei anni, a meno di un forte rimbalzo negli ultimi giorni del mese.

Il mercato azionario di Hong Kong invece mostra la situazione migliore nello scenario finanziario asiatico martedì.

L’indice Hang Seng ha recuperato le perdite iniziali, in aumento dell’1,6% a 21,595.74 punti.

L’Hong Kong China Enterprises Index, che comprende le società cinesi oiù grandi quotate in città, ha guadagnato lo 0,5%, a 9,646.01.

Nella giornata di lunedì, il mercato azionario cinese è sceso di quasi il 9% nella sessione peggiore dal 2007, causando un feroce effetto domino sui mercati mondiali, tra le crescenti preoccupazioni circa lo stato di salute dell’economia cinese.

“Gli investitori a livello mondiale si stanno cannibalizzando l’un l’altro. Chiamarlo un disastro sul mercato non è un’esagerazione"

ha detto Zhou Lin, analista di Huatai Securities.

"L’atmosfera di panico sta dominando il mercato...e non vedo alcun segno di intervento significativo da parte del governo".

Segnalando una rapida contrazione della propensione al rischio, i prestiti a margine - denaro che gli investitori prendono in prestito per comprare azioni - sono scesi per il quinto giorno consecutivo a Shanghai.

"L’azionario negli Stati Uniti e in Europa è crollato, quindi non è solo un problema della Cina. E’ l’inizio di una crisi finanziaria globale",

ha dichiarato Jerry Xu, investitore retail a Shanghai.

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