Sulla Cina continuano ad arrivare segnali di scarsa fiducia dagli investitori, che iniziano ad essere preoccupati per un eventuale brusco rallentamento dell’economia con ripercussioni anche sul mercato finanziario domestico. Basta osservare ciò che è successo nell’ultima asta di titoli di stato promossa dal Tesoro cinese. Erano stati offerti alle banche bond governativi a 9 mesi, ma l’asta è stata un vero flop.
Il Tesoro cinese è riuscito a piazzare appena 9,53 miliardi di yuan in titoli di stato a breve termine, rispetto a una previsione iniziale di 15 miliardi di yuan. In forte crescita sono risultati i rendimenti: 3,76% rispetto al 3,14% stimato dagli analisti. Gli investitori temono conseguenze negative a seguito delle stretta del mercato interbancario attualmente in corso.
L’obbligo di rispettare i vincoli sul patrimonio, imposti dalle autorità monetarie cinesi, ha spinto molte banche cinesi a trattenere la liquidità in cassa. Il tasso medio del finanziamento interbancario è balzato fino al 6,87%, ma due settimane fa era al 4,8%. La motivazione viene ricondotta ai forti prelevamenti della clientela, in vista dei tre giorni di festività in programma questa settimana.
La scarsa liquidità sul mercato interbancario inizia a preoccupare e di recente anche Agricultural Bank of China ha avuto problemi: lo scorso 6 giugno il colosso bancario cinese è riuscito a collocare solo poco più della metà dei 20 miliardi di yuan in corporate bond che aveva intenzione di vendere sul mercato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA