La crisi in Catalogna è ufficialmente in atto e sono molti gli spagnoli che temono un “corralito”, ovvero l’impossibilità di ritirare denaro dalle banche. Ma è davvero possibile uno scenario simile?
Le ultime settimane in Catalogna sono state piuttosto convulse, soprattutto dopo il referendum dello scorso 1° ottobre.
Si sta infatti assistendo, negli ultimi giorni, alla fuga delle sedi sociali di molte imprese catalane. Curiosamente, le prime ad andarsene sono state le banche: le voci su problemi di insolvenza e prelievi di denaro sono state molto insistenti e banche come Sabadell e Caixabank hanno deciso di trasferire le proprie sedi fuori dalla Catalogna, proprio per frenare i prelievi degli utenti.
Si è molto spesso parlato di un possibile “corralito” in Catalogna. Ma cos’è un “corralito”, in che modo va a danneggiare i cittadini e soprattutto, quante sono le probabilità che possa davvero verificarsi?
Cos’è un “corralito”?
Corralito è un termine di registro popolare spagnolo, utilizzato per riferirsi al controllo generale dei capitali. Esso venne coniato durante la crisi argentina del 2001, quando ai cittadini del Paese fu negata la possibilità di ritirare i propri soldi dalle banche.
L’Argentina prese una decisione del genere perché i cittadini, spaventati dalle possibili conseguenze economiche della crisi, ritirarono grosse quantità di denaro dai propri depositi.
La crisi, certo, era gravissima ma il prelievo massivo di banconote la stava aggravando. Il governo argentino limitò i prelievi di denaro per un anno ma, così facendo, il peso perse valore contro il dollaro, tanto che i risparmi dei cittadini ne uscirono gravemente deteriorati. Di qui il termine “corralito” per riferirsi ai controlli di capitale, diventato famoso non solo per i paesi ispanofoni.
L’ultimo caso di “corralito” lo ha vissuto la Grecia durante la crisi del 2015. Di fatto c’è tuttora un certo controllo di capitali in Grecia, esempio di quanto sia facile stabilire il controllo di capitali ma molto meno smantellarlo.
Corralito: quali conseguenze sui cittadini?
Un “corralito” ha effetti deleteri per i cittadini. Il denaro da loro risparmiato non è accessibile, o almeno la maggior parte del capitale non lo è. I prelievi agli sportelli vengono giornalmente limitati e continuare con il solo contante diventa un problema quotidiano.
Quando si arriva ad una situazione del genere, non è possibile neanche fare trasferimenti di denaro a livello internazionale, dato che uno dei vincoli del “corralito” è l’estremo controllo del sistema finanziario. Solitamente i pagamenti con carta di credito sono autorizzati (e infatti in Grecia è aumentato esponenzialmente l’uso di questi strumenti).
Il problema del “corralito” è uscirne, cosa possibile solo se la gente non è spinta dal desiderio di prelevare il proprio denaro tutto in una volta. Il caso più significativo è di nuovo quello argentino: quando il corralito venne smantellato, il denaro valeva molto meno, essendosi svalutato fortemente di fronte al dollaro.
Altro caso è quello della Grecia: due anni dopo il corralito è ancora in vigore il controllo dei capitali. Ma c’è di più: non si vede, almeno per ora, la possibilità di annullarlo dato che i greci temono ancora di perdere il proprio denaro.
Le conseguenze di un corralito sono l’indisponibilità dei conti deposito o la loro svalutazione. Un disastro per i risparmiatori, cosa che si traduce in effetti deleteri per l’economia reale: meno investimenti, meno consumi, più immobilità.
È possibile un corralito in Catalogna?
È piuttosto improbabile che una situazione del genere possa verificarsi in Catalogna. Il motivo principale è che non ha un sistema finanziario proprio: esiste un’economia spagnola, nell’ambito della quale opera la Catalogna. Le banche catalane sono presenti in tutto lo stato e pertanto potrebbero sperimentare una crisi interna. Ma la possibilità che ciò possa accadere al sistema finanziario nella sua interezza è quasi zero.
Se i prelievi di denaro fossero massicci e si arrivasse ad una indipendenza reale allora le possibilità di un corralito sarebbero maggiori. In questo caso la Generalitat sarebbe costretta a nazionalizzare le entità finanziarie con sede in Catalogna e a bloccare il denaro lì depositato. Le banche non conterebbero più sulla BCE e non avrebbero liquidità. Se poi la Catalogna creasse una moneta propria, i depositi si svaluterebbero e qui entrerebbe in gioco il corralito.
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