Con l’approvazione degli ultimi decreti attuativi del Jobs Act sono stati apportati cambiamenti alla cassa integrazione. Ecco tutte le novità.
Grossi cambiamenti in vista per la cassa integrazione guadagni (cig).
Questo ammortizzatore sociale, infatti, ha subito un cambiamento a causa dell’approvazione degli ultimi decreti attuativi del Jobs Act, la riforma del lavoro del governo Renzi.
Ecco tutte le novità in vista per quanto riguarda la cig.
Jobs Act, criteri più stringenti per cassa integrazione
Secondo quanto stabilito dai decreti attuativi potranno accedere alla cassa integrazione straordinaria soltanto le aziende che stanno vivendo una fase di crisi e di ristrutturazione aziendale o che hanno fatto ricorso già ai contratti di solidarietà.
Sono escluse dal ricorso a questo ammortizzatore sociale le aziende che hanno cessato l’attività o hanno ceduto un ramo d’azienda.
La cassa integrazione in deroga, che ad oggi viene utilizzata dalle aziende che non possono più accedere alla cassa e ordinaria e straordinaria, è inoltre destinata a scomparire.
Criteri più stringenti sono stati fissati anche per quanto riguarda la durata della cassa integrazione, sia quella ordinaria che quella straordinaria: l’utilizzo di questi ammortizzatori sociali potrà protrarsi per non più di 24 mesi in un quinquennio mobile, mentre per i contratti di solidarietà è stabilito un tetto di 36 mesi.
A partire dal 2017, poi, non si potrà più utilizzare la cassa integrazione a zero ore.
Mentre si è cercato di rendere più stringenti i criteri di accesso e durata della cig, si è optato per una semplificazione delle procedure di richiesta. L’autorizzazione, infatti, viene concessa direttamente dall’Inps e non più da organi burocratici come le commissioni provinciali. Per la cassa integrazione straordinaria (cigs) non ci sarà più l’obbligo per l’impresa di comunicare alle organizzazioni sindacali i criteri di individuazione dei lavoratori da sospendere e le modalità di rotazione.
Cassa integrazione, contributi a carico dell’azienda
Per quanto riguarda i contributi che le aziende versano per il finanziamento della cassa integrazione, è stato creato un sistema in base al quale l’importo degli stessi vengono calcolati in base al grado di utilizzo della Cig da parte dell’azienda.
Il contributo ordinario è ridotto in linea generale del 10%.
Cassa integrazione, estensione alle piccole aziende
La cassa integrazione potrà essere utilizzata anche da una platea di 1,4 milioni di lavoratori che fino ad adesso ne erano rimasti esclusi. Il ricorso alla cig sarà infatti esteso anche agli apprendisti e ai dipendenti delle piccole aziende con un numero di addetti compreso tra i 6 e i 15.
Verrà creato un Fondo di Integrazione salariale che dal 1° gennaio 2016 garantirà l’erogazione di un nuovo assegno di solidarietà in quelle aziende che concordano coi lavoratori delle riduzioni di orario, al fine di evitare licenziamenti. Entro il 31 dicembre prossimo, poi, è attesa l’estensione a tutte le imprese con un numero di dipendenti compreso tra 6 e 15 dei fondi di solidarietà bilaterali, da istituire in accordo con i sindacati.
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