Caos AstraZeneca, il piano di Draghi e Figliuolo per ripartire

Alessandro Cipolla

17/03/2021

27/04/2021 - 15:58

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La momentanea sospensione dell’utilizzo del vaccino di AstraZeneca sta complicando non poco le cose in Italia: come arriverà il parere dell’Ema, Draghi e Figliuolo hanno già in mente come recuperare questo altro prezioso tempo perduto.

Caos AstraZeneca, il piano di Draghi e Figliuolo per ripartire

Visto che le sue dichiarazioni ufficiali latitano, per capire come Mario Draghi si stia muovendo in questa complessa vicenda che riguarda il vaccino di AstraZeneca bisogna affidarsi agli spifferi di Palazzo raccolti dai cronisti.

I rumors così parlano di un Draghi non particolarmente entusiasta della fuga in avanti della Merkel nello stoppare le somministrazioni del siero made in Oxford, una mossa questa della cancelliera che avrebbe in qualche modo “costretto” Italia e Francia ad accodarsi alla decisione di Berlino.

Come già in qualche modo anticipato nella conferenza stampa di ieri, l’Ema con ogni probabilità domani andrà a ribadire il proprio disco verde al vaccino di AstraZeneca, con l’Aifa che subito dopo dovrebbe far cadere il suo divieto permettendo così di ripartire con le somministrazioni.

Il sentore però è che ormai in Italia il danno sia stato fatto. Il commissario Francesco Paolo Figliuolo avrebbe rassicurato Mario Draghi su come questo nuovo ritardo possa essere recuperato in due settimane, ma i problemi maggiori potrebbero essere altri.

AstraZeneca: il piano di Draghi e Figliuolo

Dando praticamente per scontato che a breve in Italia si potrà tornare a utilizzare il vaccino di AstraZeneca, si è calcolato che questo stop abbia fatto saltare 400.000 somministrazioni che il commissario Figliuolo spera di poter recuperare nell’arco di due settimane.

A essere costretti a saltare il turno sono soprattutto insegnanti, forze dell’ordine e over 70 a cui era prevista la somministrazione del siero dell’azienda anglo-svedese. In alcune Regioni, come Piemonte e Liguria, gli appuntamenti adesso dovranno essere riprogrammati.

Il commissario straordinario però avrebbe fatto presente al Presidente del Consiglio che il problema di fondo è sempre lo stesso: la disponibilità dei vaccini resta scarsa e per accelerare servono nuove consegne.

Ecco che allora si parla di un Mario Draghi che subito abbia alzato la cornetta del telefono per chiamare Ursula von der Leyen, la quale ha rassicurato l’ex numero uno della BCE annunciando l’arrivo per l’Italia di 800.000 dosi di Pfizer in anticipo rispetto a quanto previsto.

Resta però il problema del possibile aumento dello scetticismo degli italiani verso il vaccino, in particolare nei confronti di quello di AstraZeneca. In soccorso potrebbe così arrivare la vaccinazione di Draghi prevista, stando alle liste del Lazio per gli ultrasettantenni, per la prossima settimana.

Un’occasione questa che potrebbe in qualche modo ridare fiducia a quei cittadini titubanti, anche se il sentore è che da questo punto di vista la vicenda AstraZeneca, per come è stata gestita, abbia già prodotto un danno non così facilmente rimediabile.

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