Canone Rai: si pagherà in base al reddito. Sparisce il bollettino, inserimento nella dichiarazione Irpef. Tutte le novità

Vittoria Patanè

2 Ottobre 2014 - 13:29

Canone Rai, pagamento in base al reddito. Riduzione dell’importo e addio al bollettino. Ecco cosa prevede il testo attualmente al vaglio del Governo

Canone Rai: si pagherà in base al reddito. Sparisce il bollettino, inserimento nella dichiarazione Irpef. Tutte le novità

Non è sicuramente la più onerosa, ma si accredita sicuramente tra le tasse più odiate dagli italiani. Il 27% delle famiglie lo considera un vero e proprio sopruso e non lo paga. Di cosa parliamo? ovviamente del Canone Rai.

Il Governo sta cercando attualmente una via per rimodulare e ridurre il pagamento dell’abbonamento alla Tv di Stato. La strada più gettonata prevede che gli abbonati versino in base al reddito con un limite minimo di 35 euro e un limite massimo di 60.

Queste le ultime indiscrezioni provenienti direttamente dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Canone Rai:: pagamento in base al reddito
La riduzione del canone Rai si inserisce all’interno di un meccanismo di lotta all’evasione.

L’importo non sarà più fisso, ma sarà rapportato al reddito e ai consumi delle famiglie.
Il problema è: come?
Secondo fonti vicine al ministero con ogni probabilità diremo definitivamente addio al bollettino individuale con il quale ad oggi versiamo il canone. Ricordiamo infatti che è il Tesoro a riversarla alla Rai, detraendo l’Iva e il minimo contributo all’Accademia Santa Cecilia.

Il progetto attualmente in corso di creazione prevede l’inserimento nelle dichiarazioni Irpef del possesso o meno di un apparecchio televisivo, pagando di conseguenza in base al reddito. Sarà quindi in base alla dichiarazione Iva che si stabilirà quanto ognuno di noi dovrà pagare.
Parallelamente, l’inserimento del modello, renderà molto più difficile l’evasione.

L’importo massimo attualmente previsto dovrebbe essere di 60 euro, quello minimo invece si aggira intorno ai 35 euro. L’introito stimato per finanziare il servizio pubblico sarà intorno ai 2 miliardi, rispetto al miliardo e 700 milioni attuale.

Nel frattempo sottosegretario Giacomelli ha sospeso l’applicazione della delibera votata a maggioranza dall’Agcom, con l’opposizione del presidente Cardani e l’astensione del commissario Antonio Nicita.

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