Camusso: per uscire dalla crisi serve una patrimoniale

Vittoria Patanè

03/02/2014

Una patrimoniale come mezzo per rilanciare gli investimenti e il lavoro giovanile. Ecco la soluzione alla crisi della segretaria della CGIL

Camusso: per uscire dalla crisi serve una patrimoniale

Susanna Camusso invoca una patrimoniale volta a favorire gli investimenti, ma soprattutto il lavoro giovanile.

La leader della CGIL torna a parlare oggi, nel corso di un’assemblea congressuale tenutasi a Bergamo nella sede centrale di Italcementi, di fronte ai lavoratori del gruppo sempre più incerti sul loro futuro dato il piano di ristrutturazione varato dall’azienda.

I dati diramati ieri dall’ISTAT non lasciano dubbi: nonostante i proclami da parte del Governo la crisi c’è ancora e si sente. Il reddito delle famiglie continua a scendere inesorabilmente, mentre l’Italia prosegue nel rimandare quelle riforme strutturali di cui il paese ha bisogno per rialzarsi.

Le parole della Camusso

bisogna avere il coraggio di fare una patrimoniale e riaprire la questione delle pensioni, partendo dal presupposto che i lavori non sono tutti uguali.

Queste le parole del segretario generale della Confederazione Generale Italiana del Lavoro. Un discorso che sicuramente non mancherà di suscitare polemiche e reazioni da parte di politici e cittadini.

Non è la prima volta che la sindacalista parla di patrimoniale e oggi ha ribadito quanto già detto in precedenza:

l

e risorse che si otterrebbero con la patrimoniale devono essere il volano per gli investimenti all’interno di un piano straordinario, che punti soprattutto a favorire il lavoro giovanile. Un paese diseguale arretra, non cresce.

Lo scopo sarebbe quindi quello di favorire il lavoro dei più giovani, afflitti da un livello di disoccupazione da record che, secondo la Camusso, non smetterà di crescere finché non si interverrà con misure drastiche:

A bocce ferme la disoccupazione crescerà ulteriormente

La segretaria della CGIL da poi qualche consiglio al Governo che, a detta sua, deve dotarsi di un progetto preciso e definito e deve avere:

una buona politica industriale, deve sapere su cosa investire, qual é il progetto. Per esempio, la Germania ha puntato sui trasporti e la logistica per uscire dalla crisi. L’Italia su che cosa ha investito?

Ma la colpa dell’attuale crisi ce l’hanno anche le imprese che “non hanno innovato”, contribuendo all’attuale arretratezza e mancanza di competitività dell’industria italiana.

Infine, la Camusso ha rivolto un appello ai lavoratori:

Non siate tanti singoli che parlano del proprio problema, così non ce la facciamo. È il livello di tenuta e di unità dei lavoratori che determina delle risposte.

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