Cambio euro-dollaro verso i Non Farm Payrolls: rischio affondo?

Matteo Bienna

03/06/2016

Il cambio euro-dollaro conclude la settimana con il botto nel giorno post-Draghi: in arrivo i Non-Farm payrolls e il tasso di disoccupazione USA. Possibile il ritorno a 1,10.

Cambio euro-dollaro verso i Non Farm Payrolls: rischio affondo?

Le attese sul cambio euro-dollaro in attesa della pubblicazione dei Non-Farm payrolls.

Aggiornamento: Cambio euro-dollaro sopra 1,13 dopo Non Farm payrolls, lavoro USA delude

Il cambio euro-dollaro ha iniziato il mese di giugno con un andamento altalenante, passando dal rialzo della giornata di mercoledì al ribasso nel giorno della BCE.

Le parole di Mario Draghi di ieri, per quanto cercassero di offrire un tiepido ottimismo ai mercati, non sono evidentemente bastate a fermare il trend positivo del dollaro.

La valuta americana si è rafforzata durante la giornata di ieri ed è pronta a chiudere la settimana da protagonista, come osservabile dal nostro calendario economico.

Nel primo pomeriggio sono infatti previsti i dati di maggio sui Non Farm Payrolls e sul tasso di disoccupazione, oltre all’indice ISM non manifatturiero, un vero termometro sullo stato di salute dell’economia americana.

Le previsioni degli analisti sono incerte e l’andamento di euro-dollaro potrebbe subire una decisa accelerazione al ribasso se l’ottimismo made in USA delle ultime settimane dovesse ancora trovare il sostegno del mercato.

Vediamo le prospettive di giornata per il cambio di euro-dollaro in attesa dei dati di oggi e in particolar modo dei Non Farm Payrolls.

Aggiornamento: Cambio euro-dollaro sopra 1,13 dopo Non Farm payrolls, lavoro USA delude

Cambio euro-dollaro verso i NFP: dati USA unici market mover rilevanti

È chiaro che il cambio euro-dollaro sia ormai nelle mani della Federal Reserve e dell’economia USA.

Le parole di Mario Draghi di ieri, nonostante l’assenza di notizie in grado di smuovere gli animi, avevano lo scopo di infondere ottimismo nell’Eurozona, con le nuove previsioni sulla crescita e sull’inflazione e l’avvio dei programmi annunciati a marzo da parte della BCE.

La reazione avuta sul cambio euro-dollaro è stata tiepida e soprattutto a vantaggio di un rafforzamento della valuta americana. Sono gli Stati Uniti il market driver per il cambio e nello specifico i dati che riguardano la salute della loro economia.

La Federal Reserve è pronta a rialzare i tassi se la crescita di aprile dovesse trovare conferme anche nel mese di maggio, queste almeno sono state le parole provenienti da diversi membri del FOMC.

Che sia giugno o luglio il mese indiziato, il mercato ora si attende il rialzo dei tassi e sta già scontando l’ottimismo del board a stelle strisce portando il dollaro ad un deciso percorso di rafforzamento.

In quest’ottica non potranno che risultare fondamentali i dati previsti per oggi pomeriggio. La Fed ha convinto il mercato che tutto dipenderà dai dati, comprese le sorti di euro-dollaro.

Cambio euro-dollaro verso i NFP: rischio attraversamento canale ribassista

Il cambio euro-dollaro si prepara ad accogliere i dati USA previsti per oggi alle 14:30.

Si tratta delle pubblicazioni di maggio relative ai Non Farm Payrolls e al tasso di disoccupazione americani. Seguirà poi alle ore 16:00 l’indice ISM non manifatturiero.

Fatta eccezione per i NFP, le previsioni degli analisti vedono un leggero ribasso degli altri due dati rispetto alle rilevazioni di aprile. La situazione rimane quindi incerta, con gli NFP pronti però a ricoprire il ruolo di market mover principale della giornata, dopo i dati ADP di ieri.

L’andamento settimanale di euro dollaro è stato contenuto all’interno del range di prezzo 1,110-1,121, come osservabile dal seguente grafico giornaliero:

Con le due trendline in rosso è evidenziato il canale ribassista che euro-dollaro sta percorrendo da circa un mese, alternando swing al rialzo a giornate di affondo.

Durante la giornata di ieri il prezzo è andato a toccare la media mobile a 20 periodi, in celeste, prima di ritracciare al ribasso lungo il canale discendente.

L’incrocrio della suddetta media con quella a 100 periodi, tratteggiata in bianco, è un importante segnale che descrive come euro-dollaro abbia ufficialmente intrapreso un trend ribassista di medio periodo, destinato con ogni probabilità a continuare fino al prossimo meeting della Fed.

I dati USA di oggi potrebbero rafforzare il ribasso e portare la quotazione di euro-dollaro a ripercorrere il canale verso una delle linee di supporto colorate in verde, a quota 1,10.

Tuttavia non è da escludere la possibilità di dati che soprendano, in negativo, il mercato. In questo caso l’euro potrebbe ricevere quella spinta al rialzo che è mancata nella giornata di ieri, utile ad abbattere la parete superiore del trend ribassista.

La palla è quindi nelle mani degli Stati Uniti: i dati di oggi riveleranno quanto realistiche sono le intenzioni della Fed.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it