Cambio euro-dollaro: torna il rischio Grexit, discesa in vista - Goldman Sachs

Flavia Provenzani

05/04/2016

Sul cambio euro-dollaro torna il rischio Grexit: ecco a cosa stare attenti in vista dei prossimi movimenti dell’euro-dollaro secondo Goldman Sachs.

Cambio euro-dollaro: torna il rischio Grexit, discesa in vista - Goldman Sachs

Nonostante il recente apprezzamento del cambio euro-dollaro dovuto ad una serie di fattori che alimentano la debolezza del dollaro USA, l’euro-dollaro si avvicina a degli eventi che potrebbero far tornare il cambio a scendere. Primo su tutti: il rischio Grexit.

Nelle ultime tre settimane sul cambio euro-dollaro si è verificata una “tempesta perfetta” a discapito delle previsioni per un euro debole, ripetute più volte da Goldman Sachs.
Tuttavia, il cambio euro-dollaro si starebbe dirigendo verso un forte rischio ribassista: nuove trattative sul debito in Grecia, tensioni tra FMI e Commissione Europea, una possibile uscita del Paese dall’UE.

Cambio euro-dollaro: torna il rischio Grexit

Torna il rischio Grexit: si rinnovano le tensioni tra il Fondo Monetario Internazionale, la Germania e la Grecia, destinate ad intensificarsi andando verso il 20 luglio.

Tralasciando gli sviluppi negli Stati Uniti e la divergenza tra la politica monetaria di BCE e Fed, fattori sui quali si fonda la previsioni di Goldman Sachs per una debolezza della moneta unica sul cambio euro dollaro, i prossimi mesi vedranno protagonista il rischio Grexit e un conseguente movimento ribassista del cambio euro-dollaro.

Il rischio legato a questi eventi sarebbe sottostimato e potrebbe portare ad un deprezzamento significativo dell’Euro.

La Grecia affronterà una rata da rimborsare di 10 miliardi di euro tra giugno e luglio, importo che potrebbe portare di nuovo sul lastrico il Paese a meno che il primo ministro Alexis Tsipras non riuscirà ad accedere alla seconda tranche prevista dal terzo pacchetto di salvataggio del Paese.

I negoziatori della Grecia riprenderanno i colloqui con la Commissione Europea e il Fondo Monetario Internazionale lunedì ma il governo greco non ha ancora esaudito le richieste dei creditori in materia di pensioni, tassazione e obiettivi di bilancio.

Il FMI continua a chiedere una riduzione del debito, mette in dubbio ancora una volta la sua partecipazione al programma di salvataggio della Grecia e ritarda la conclusione del riesame. Ma una riduzione considerevole del debito della Grecia rimane inaccettabile a livello politico per la Germania e per molti altri paesi dell’area Euro.

Anche se la Grecia non è un rischio sistemico da mesi e questo dibattito non è considerato una news dagli investitori, rimane comunque importante tenere a mente che le tensioni politiche potrebbero intensificarsi nei prossimi mesi ed avere un forte effetto sull’euro-dollaro.

Con gli sviluppi dei negoziati e un possibile arrivo di notizie negative, gli investitori potrebbero temporaneamente lasciar perdere l’Euro verso la fine del secondo trimestre.

Cambio euro-dollaro: cosa spinge oggi il rialzo della moneta unica

I commenti del Presidente della BCE, Mario Draghi, hanno chiuso le porte per un ulteriore stimolo di politica monetaria, l’inflazione dell’Eurozona si è mostrato sopra le attese, la Fed e il suo presidente Janet Yellen si sono mostrati più cauti del previsto, i timori l’esito del referendum sulla Brexit sono aumentati.

Tutto questo si è tradotto in un rafforzamento del cambio euro-dollaro, un aumento di valore dell’euro contro il dollaro USA ma anche contro la sterlina britannica.

Il buon report sul mercato del lavoro USA della scorsa settimana non è stato capace di invertire la salita del cambio euro-dollaro e risulta sempre più improbabile che la forza dei dati macro degli Stati Uniti possano far scendere la moneta unica sul cambio euro-dollaro.

Quel che servirebbe per far tornare a scendere il cambio euro-dollaro è un approccio più orientato al rialzo dei tassi da parte della banca centrale statunitense.

Gli economisti USA di Goldman Sachs prevedono ora che la Fed rialzerà i tassi di interesse durante la riunione del FOMC di giugno. In questo caso, la prossima riunione di aprile potrebbe servire da preparazione da parte della banca centrale nei confronti degli investitori.

Fino a quel momento il cambio euro-dollaro, secondo Goldman, continuerà ad essere scambiato ai livelli attuali.

Cambio euro-dollaro: gli effetti del referendum Brexit

Secondo Goldman, posizionarsi contro l’euro in previsione di una Brexit non è il modo migliore per scommettere su una sterlina più debole.

Infatti, se la Brexit dovesse diventare realtà, gli effetti negativi potrebbero espandersi in tutta Europa.
Il mercati inizieranno a domandarsi quale (e quando) un altro paese dell’UE vorrà abbandonare l’unione,

Non è inconcepibile pensare che gli investitori potrebbero decidere di vendere gli asset della zona euro.
Se, invecem, gli elettori del Regno Unito dovessero scegliere di rimanere nell’Unione Europea, allora il mercato del Forex inizierebbe immediatamente a prezzare un rialzo dei tassi di interesse della Bank of England. Goldman Sachs si aspetta un apprezzamento del 15% sulla sterlina entro i prossimi 12 mesi.

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