Cambio euro-dollaro: ribasso confermato, vicina la rottura a quota 1.08

Flavia Provenzani

18 Luglio 2015 - 08:49

Il cambio euro-dollaro chiude la settimana al ribasso, con il dollaro USA che guadagna slancio grazie al prossimo rialzo dei tassi USA. Vicina la rottura a quota 1.0800.

Cambio euro-dollaro: ribasso confermato, vicina la rottura a quota 1.08

Il cambio euro-dollaro EUR/USD ha mostrato un ritorno al movimento ribassista dallo scorso lunedì, dopo che la Grecia e i creditori dell’Unione europea hanno raggiunto un accordo, con investitori e forex trader che hanno colto il risultato atteso a lungo come un’occasione per rispettare il vecchio detto “compra sulle voci ma vendi sui fatti”.

Cambio euro-dollaro colpito dalla Yellen, Fed
Abbiamo assistito a circa quattro grandi figure ribassiste dai massimi della scorsa settimana attorno a quota 1.1200, e il movimento minaccia di estendersi ancora più basso in circa della rottura del livello chiave a quota 1.0800 nei prossimi giorni.

La domanda crescente per il dollaro ha guadagnato la trazione in questi giorni, spingendo il l’indice del dollaro a nuovi massimi di più settimane. Le parole del presidente della Federal Reserve Janet Yellen nella testimonianza dovuta alla Camera negli Stati Uniti mostra il rialzo dei tassi di interesse nel mese di settembre ancora sul tavolo, dando ancora più slancio al biglietto verde e facendo sì che il cambio euro-dollaro (EUR/USD) chiudesse la settimana in area 1,0850/40.

Uno sguardo al Calendario Economico della prossima settimana anticipa che i market mover principali dell’Eurozona saranno gli indici PMI manifatturiero/servizi preliminari, mentre le notizie sugli sviluppi del terzo piano di salvataggio della Grecia continueranno a fornire la solita volatilità sul cambio euro-dollaro EUR/USD.

Tutto sommato, con la ’Grexit’ che sembra per ora evitata, l’attenzione dei forex trader tornerà sullo scenario più ampio delle politiche monetarie divergenti della Federal Reserve e della Banca Centrale Europea, il driver principale per la price action sul cambio euro-dollaro EUR/USD nel medio-lungo termine.

Venerdì, a seguito di una fase abbastanza calma, l’euro-dollaro è tornato sotto pressione al ribasso a causa del rafforzamento del biglietto verde fornito dai dati macro degli Stati Uniti più forti delle aspettative.

I prezzi al consumo degli Stati Uniti sono saliti dello 0,3% a giugno e dello 0,1% nella versione annualizzata, come previsto, mentre al netto del settore alimentare ed energetico, i cosiddetti prezzi al consumo core hanno registrato un rialzo dello 0,2% su base mensile e dell’1,8% su base annua, sempre fedeli alle previsioni. Nel frattempo, l’avvio delle costruzioni edilizie negli Stati Uniti inizio è salito del 9,8% a 1,174 milioni di unità rispetto ai 1,127 milioni attesi e i permessi di costruzione sono aumentati del 7,4% a 1,343 milioni.

Sul fronte greco, il parlamento tedesco,il Bundestag, ha approvato il nuovo piano salvataggio della Grecia, mentre il FMI ha ribadito che un accordo senza la riduzione del debito non è praticabile, anche se un taglio diretto sul debito non è una possibilità.

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