Cambio euro dollaro ai massimi di ottobre: il rialzo durerà anche con l’uscita dei Non Farm payrolls? Ecco i movimenti da aspettarsi sull’euro-dollaro.
Il cambio euro-dollaro è in forte salita mentre il dollaro USA si avvicina alla pubblicazione dei Non Farm payrolls, il market mover più atteso della settimana.
Per il cambio euro-dollaro, grazie alla scivolata del biglietto verde, questa è la settimana migliore da quando la Federal Reserve - banca centrale degli Stati Uniti - ha aumentato i tassi di interesse a dicembre.
Uno dei fattori principali che sta spingendo in alto il cambio euro-dollaro è il pessimismo circa l’aumento dei tassi di interesse della Fed, sostenuto da una decelerazione della crescita degli Stati Uniti.
Il dollaro USA è entrato in una spirale ribassista e il market mover ad alto impatto sui Non Farm payrolls è in programma per venerdì alle 14:30 (ore italiane) sul Calendario Economico.
Quale reazione aspettarsi sul cambio euro-dollaro con l’uscita dei Non Farm payrolls?
Cambio euro-dollaro e Non Farm payrolls: cosa aspettarsi?
Il consensus degli analisti parla di un rialzo segnalato sui Non Farm payrolls di gennaio di 190.000 nuovi posti di lavoro, contro le 292.000 unità aggiunte a dicembre.
Il tasso di disoccupazione dovrebbe rimanere stabile al 5%, mentre il salario medio orario, su base mensile, è previsto mostrare un aumento dello 0.3%.
Non sarebbe un evento inaspettato assistere ad una forte revisione al ribasso sui numeri di dicembre.
Se il dato dei Non Farm payrolls uscisse sotto le aspettative, lo scenario più probabile sarebbe un’ulteriore discesa del dollaro contro le valute principali, e un conseguente rialzo sul cambio euro-dollaro.
Un risultato dei Non Farm payrolls sorprendentemente buono non dovrebbe comunque discostarsi tanto dalle aspettative degli analisti ma, con un aumento di 220.000 nuovi posti di lavoro, il dollaro potrebbe iniziare a guadagnare terreno, anche se il movimento potrebbe essere tappato dalle prese di profitto durante il fine-settimana.
Cambio euro-dollaro: livelli chiave
Il cambio euro-dollaro è già riuscito a rompere molte resistente, che ora sono diventati supporti.
Con l’ultimo rally di due giorni, il cambio euro-dollaro è in rialzo oltre quota 1.12, ai massimi di ottobre scorso.
Il movimento al rialzo sul cambio euro-dollaro è riuscito a portare la quotazione oltre la SMA a 100 e a 200 giorni.
A livello tecnico, il grafico giornaliero mostra un forte momentum rialzista; anche il grafico intraday mostra un’orientamento al rialzo, nonostante gli indicatori tecnici sono in territorio di ipercomprato.
Un’ulteriore avanzata del cambio euro dollaro oltre quota 1.1245, la resistenza ad ora più vicina, potrebbe portare la coppia verso area 1.13, soprattutto se un risultato debole sui Non Farm payrolls verrà accompagnato da un altro ribasso a Wall Street.
Una chiusura settimanale del cambio euro dollaro sopra questo livello aprirebbe la porta ad un movimento verso quota 1.1460 durante la prossima settimana.
Il supporto più vicino è invece a 1.1160, ma il più forte è localizzato a 1.1120.
Cambio euro dollaro: dati deboli dall’economia USA
Secondo il risultato dei Non Farm payrolls ADP del settore privato, gli Stati Uniti hanno aggiunto 205 mila nuovi posti di lavoro a gennaio, battendo le aspettative per un +195mila. Tuttavia è la crescita più lenta da ottobre. Il risultato del mese precedente ha subito una revisione al ribasso di 30.000 unità.
Durante la sessione di giovedì sono stati pubblicati dei risultati positivi circa la produttività e il costo del lavoro nel quarto trimestre. Il report comunica che il costo del lavoro per unità nel settore non agricolo è aumentato del 4.5% negli ultimi tre mesi del 2015, tradotto in un aumento dell’1.3% nella retribuzione oraria. Tuttavia, la produttività del settore non agricolo è diminuita di un tasso annuale del 3% nello stesso periodo di riferimento.
La lettura deludente del PIL USA per il quarto trimestre ha alimento le paure degli investitori, soprattutto sul cambio euro-dollaro, secondo cui i quattro rialzi dei tassi previsti dalla Fed saranno impossibili nel 2016.
I dati deboli degli Stati Uniti continuano ad alimentare la pressione ribassista sul dollaro USA, il che si traduce con un crescita del valore del cambio euro-dollaro, tanto da influenzare il prossimo orientamento della Fed.
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