Forex: perché il dollaro USA scende? I motivi del crollo del biglietto verde

Il crollo del dollaro è stato il fattore determinante della sessione di mercoledì. Il dollaro USA ha perso circa l’1.7% del suo valore contro le valute principali - contro alcune la perdita è stata vicina al 2%.

La forza della discesa del dollaro USA è un evento che ci saremmo potuti aspettare a reazione di una decisione di politica monetaria della Fed o dei Non Farm payrolls, no di certo in una giornata - come quella di ieri - in cui i market mover più importanti sul calendario economico sono stati i NFP ADP e l’indice non manifatturiero dell’ISM.

E allora perché il dollaro ha sperimentato una discesa simile?

Perché il dollaro USA scende?

Sicuramente il motivo principale per cui il dollaro USA sta registrando una forte discesa è ricercabile nelle parole di Dudley. Il presidente della Federal Reserve di New York, nonché membro votante del FOMC, ha riferito che le turbolenze sui mercati potrebbero alterare le previsioni di crescita della Fed e che le condizioni finanziarie si sono ben più complicate rispetto a dicembre.

I suoi commenti hanno sopraffatto il risultato positivo degli ADP e dato il vita alla discesa del dollaro USA.

Con la pubblicazione dell’indice non manifatturiero dell’ISM, il dollaro USA ha rafforzato la discesa, toccando nuovi minimi contro le valute principali.
I commenti di Dudley e il report dell’ISM sono stati un campanello d’allarme per gli investitori, forse distratti dall’allentamento di politica monetaria delle altre banche centrali all’estero.

Dollaro USA debole: colpa della Federal Reserve

La volatilità sui mercati finanziari, la discesa delle materie prime e la debolezza - in parte - dell’economia degli Stati Uniti sta iniziando a colpire la fiducia della Fed.
I responsabili di politica monetaria negli USA sono sempre più preoccupati, e stanno iniziando a preparare il mercato all’assenza di un aumento dei tassi di interesse a marzo.

Nonostante i suoi commenti siano divergenti rispetto ai più tranquilli Esther George, membro votante del FOMC che ad inizio settimana ha riferito che la volatilità del mercato “non è necessariamente preoccupate”, e il vice presidente Fischer, che non ha preso alcuna posizione definita.Ha detto che la Fed non conosce l’impatto della volatilità sull’economia statunitense ora perché, mentre l’inflazione rimane bassa più a lungo, una simile volatilità in passato ha lasciato solo una leggera impronta.

La conclusione è che tutti sono un po’ preoccupati e stanno guardando da vicino i mercati finanziari. Quindi, in questa fase, l’attesa è ancor più forte sia per i Non Farm payrolls di venerdì che per la riunione di marzo del FOMC.

Dollaro USA debole spinge in alto il prezzo del petrolio

La debolezza del dollaro USA ha dato una spinta rialzista alle materie prime, con il prezzo del petrolio in rialzo di quasi il 6% nonostante la crescita dei barili invenduti. Secondo la Energy Information Administration, le giacenze di greggio sono aumentate di 7.8 milioni di barili, ben al di sopra delle previsioni a 4.8 milioni.

In condizioni normali di mercato, questa notizia avrebbe fatto crollare il prezzo del petrolio ma, poiché il petrolio è valutato in dollari, l’oro nero ha potuto godere di un forte rally.

Tuttavia, una volta che le acque si saranno calmate, i trader sul petrolio torneranno a guardare alla variazione delle giacenze e la prospettiva di un aumento dell’offerta a casa dell’Iran, spingendo il prezzo del petrolio in ribasso.

Sul cambio euro-dollaro, il rally del 2% dell’euro non è stato altro che una conseguenza del dollaro debole, perché gli ultimi report economici dell’Eurozona sono stati perfettamente in linea con le aspettative. Il movimento di mercoledì ha portato il cambio euro dollaro sopra la SMA a 200 e la prossima resistenza forte giace a quota 1.12.