Il cambio Euro/Dollaro continua ad essere scambiato a metà del range 1.34, visto che il mercato è in fervente attesa per il meeting del comitato FOMC previsto per questi 29 e 30 gennaio (domani sera alle 20:15 ora locale saranno rilasciate le dichiarazioni ufficiali) che oltre ad essere uno dei market mover più attesi della settimana, potrebbe anche rappresentare un momento di svolta per il sentiment degli investitori.
Euro/Dollaro: i market mover
Ad ogni modo, la lettura dell’indice per gli ordini d’acquisto per beni durevoli è risultata particolarmente forte (1.3% contro lo 0.8% stimato), anche se le vendite pendenti del settore immobiliare hanno riportato una lettura deludente (-4.3% contro 0.5% atteso).
Questa mattina, dalla Germania un mix di dati tra la fiducia dei consumatori (GfK) in linea con le aspettative (5.8) e i prezzi di importazione inferiori alle attese (-0.5% vs. -0.1%).
Atteso per questo pomeriggio, l’importante market mover della Conference Board sulla fiducia dei consumatori. (Per ulteriori informazioni sui market mover di questa settimana - Cambio Euro/Dollaro: previsioni settimanali).
EUR/USD: aspetti tecnici
Durante la sessione Asiatica, il cambio Euro/Dollaro si è consolidato in zona 1.4335 per poi risalire leggermente durante la sessione Europea nel range tra 1.34 e 1.3480.
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Come linea di resistenza, 1.3480 è una zona molto dura, mentre al di sotto, come supporto abbiamo prima 1.34 e 1.3360 dopo. La seconda dovrebbe essere molto più "dura" della prima.
EUR/USD: breve analisi del sentiment
Cerchiamo di riassumere in breve i principali drivers del sentiment degli investitori sulla coppia Euro/Dollaro.
- Massima positività sull’Euro: gli scambi sull’Euro continuano a mostrare una tendenza positiva nei confronti della valuta europea. Al miglioramento dell’Euro si attribuiscono diverse cause: dal miglioramento dei dati tedeschi alle previsioni ottimiste della BCE (per approfondire: Euro ai massimi di dicembre 2011). Anche se le performance economiche della zona Euro non sono delle migliori, i mercati e i funzionari dell’Euro sono fiduciosi circa la possibilità di ripresa e spingono l’euro verso l’alta quota.
- Occhi sulla Federal Reserve: i mercati faranno molta attenzione a questo meeting di due giorni della Fed. Nel mese di gennaio la banca centrale statunitense ha ampliato il piano di acquisto titoli dagli iniziali 40 miliardi di dollari a 85 miliardi. Tuttavia, nonostante le drastiche misure adottate, la ripresa dell’economia USA rimane ancora molto lenta e la disoccupazione arriva al 7.8%. Ad ogni modo, i mercati faranno molta attenzione alle decisioni che potrebbe prendere la Fed, visto che qualsiasi nuova iniziativa potrebbe influire in maniera decisiva sulla direzione del cambio Euro/Dollaro.
- Immobiliare USA: l’incognita. Il settore immobiliare USA sembra essere un incognita. La scorsa settimana la vendita di immobili di recente costruzione ha riportato un valore inferiore di quasi 20 mila unità rispetto alle stime. Numeri del genere hanno sconvolto i mercati che invece avevano previsto un miglioramento e lo stesso è accaduto con le vendite pendenti che riportano il valore peggiore degli ultimi 8 mesi. Ciò che è emerso da questi due indicatori chiave è che il settore immobiliare, fondamentale per la crescita economica statunitense, è ancora molto debole. Se i numeri in questione non dovessero mostrare presto segni di miglioramento, la ripresa economia degli Stati Uniti diverrà sempre più difficile da conquistare.
- La questione di Cipro: la scorsa settimana Fitch ha tagliato il rating del debito di Cipro di due gradini, a B. Fitch, inoltre, fa notare che i costi della ricapitalizzazione del il settore bancario cipriota potrebbero aggirarsi attorno ai 10 miliardi di Euro, una cifra superiore alla stima iniziale. Il governo di Cipro ha fatto richiesta per un salvataggio, ma le autorità internazionali sembrano scontrarsi al riguardo. La mossa di Fitch si aggiunge a quella di Moody’s, che ha declassato le previsioni sul paese di tre notch, a Caa3. Tali declassamenti sottolineano l’instabilità dell’economia cipriota e tanta vulnerabilità non può che aumentare la pressione sulle parti in gioco, perché si raggiunga un accordo sui termini per il salvataggio dell’isola (Cipro è da salvare? Pro e Contro).
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