Il 2014 potrebbe essere l’anno giusto per la busta arancione dell’INPS, lo strumento che consentirà ai contribuenti di calcolare in anticipo l’importo della propria pensione.
Dopo le semplificazioni fiscali ed il Fisco amico, in cui rientra anche l’arrivo del 730 precompilato dal 2015, potrebbe esserci aria di novità e modernità anche per il settore welfare con l’introduzione di un INPS 2.0 e l’arrivo di uno strumento di cui si parla da più di un anno, la famigerata busta arancione dell’INPS (presente già in quasi tutti i Paesi UE), che potrebbe partire già dalla fine di quest’anno per entrare a regime dal 2015.
Di che si tratta? Uno strumento che consentirà di conoscere la propria pensione in anticipo, attraverso il tasso di trasformazione della retribuzione in pensione. Ciò consentirà di simulare l’importo della propria pensione e decidere, eventualmente, di ricorrere alla pensione integrativa.
Teoricamente già con la riforma Dini del 1995 (art. 1, comma 6, legge 335/95) è stato previsto che:
"Ad ogni assicurato è inviato, con cadenza annuale, un estratto conto che indichi le contribuzioni effettuate, la progressione del montante contributivo e le notizie relative alla posizione assicurativa".
Tuttavia, dopo quasi 20 anni, questa normativa è rimasta lettera morta.
Il commissario straordinario dell’INPS, Vittorio Conti, ha messo in luce come l’introduzione della busta arancione non abbia solo problematiche tecniche, ma anche politiche:
"esponendo il governo a una responsabilità, perché significa tenere fissa l’architettura previdenziale’’.
Oggi conoscere la propria pensione è quasi un diritto, soprattutto per le giovani generazioni. Prima l’importo del proprio assegno si conosceva solo alla fine della propria attività lavorativa, oggi è necessario fare prima i conti per evitare di incorrere nelle sorprese della Riforma Fornero.
Se vuoi approfondire il tema consulta la nostra Guida alla Pensione 2014.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti