La "Buona Scuola", la riforma dell’istruzione annunciata dal Governo Renzi, sta riscontrando diverse battute d’arresto e rischia di slittare. Come mai?
«Buona scuola», il progetto di riforma in materia di istruzione disegnato dal Governo, rischia di subire nuove battute d’arresto.
Era stato annunciato a gran voce da Renzi dopo l’approvazione del Jobs act il programma per rilanciare l’Italia a partire dalla scuola.
Eppure, fin dal suo annuncio, sulla strada della sua realizzazione della Buona Scuola si sono frapposte diverse difficoltà. Vediamole nel dettaglio:
Tempi
Troppo poco tempo e troppe cose da fare. Potrebbe essere riassunta così la situazione in cui versa la riforma della scuola, la cui approvazione è stata annunciata con il termine della prossima estate.
Un termine che anche i più stretti collaboratori di Renzi ritengono poco fattibile.
Perché? Avendo scelto la via del decreto legge e di inserire all’interno dello stesso tutti gli interventi da fare, i tempi rischiano di slittare. E se anche il Parlamento riuscisse ad approvare la riforma entro tale termine, rimarrebbe comunque pochissimo margine di tempo per stabilizzare i docenti, metterli a ruolo e costituire l’organico funzionale di ogni istituto.
Non solo, anche per il concorso che vede interessati 60 mila candidati sorgerebbero problemi in quanto sarebbe praticamente impossibile riuscire a fare gli scritti ad ottobre.
Risorse
Oltre al tempo, a mancare sono i soldi. Risultano infatti minori le risorse da poter destinare rispetto a quelle annunciate. Le conseguenze ricadrebbero, in questo caso, sui neo assunti; sarebbe minore il numero di cattedre da assegnare rispetto a quello promesso.
Precari
Un’altra delle questioni da risolvere è quella dei precari.
L’ipotesi delineata è quella di attingere dalle graduatorie di ciascun istituto per evitare ricorsi, e di proporre ai docenti un contratto a tempo determinato di un anno e, successivamente, un percorso agevolato per il concorso.
Possibile soluzione
La soluzione che sembra più percorribile, a questo punto, è quella di considerare come prioritaria l’assunzione degli insegnanti occupandosi della questione in un decreto legge ad hoc, con carattere d’urgenza.
Altri punti della riforma
Tutte le altre questioni affrontate dalla riforma sarebbero dunque destinate ad attendere tempi più lunghi, considerando l’impossibilità della realizzazione in toto della stessa nei termini previsti.
In particolar modo slitterebbe l’istituzione di un fondo per gli sgravi fiscali (fino a 4mila euro per 400 milioni di spesa) alle famiglie che iscrivono i figli alle scuole paritarie.
Anche la possibilità di destinare il 5x1000 alle scuole statali sembra poter incontrare ostacoli sulla strada della sua realizzazione.Verrebbe inoltre rimandata l’istituzione di un registro nazionale delle imprese disposte a stipulare contratti di apprendistato per gli studenti che frequentano gli ultimi due anni di scuola.Allo stesso modo slitterebbe la nascita dell’Ipav (l’Istituto per l’autonomia e la valutazione scolastica) che dovrebbe sostituire Invalsi e Indire.
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