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Istruzione, Renzi: arriva la riforma della scuola
lunedì 23 febbraio 2015, di
Tempi di riforme per il Governo targato Renzi.
Dopo la riforma del lavoro - Jobs Act - discussa negli ultimi giorni, si guarda ora all’istruzione pubblica.
«Buona scuola» è la parola d’ordine per la riforma che verrà.
Un dovere, per il Governo, partire dalla scuola per cambiare le sorti di un’Italia in piena crisi economica e non solo.
«Lo so che gli addetti ai lavori non ne possono più e non si fidano della politica e che la frustrazione degli annunci fatti porta gli insegnanti a non crederci, ma la responsabilità è far ripartire l’Italia dalla scuola»
ha ammesso il Premier davanti alla platea di insegnanti e studenti presenti alla manifestazione organizzata dal Pd a Roma per festeggiare il primo anno di Governo.
Riforma della scuola entro l’estate
E se riforma della scuola dev’essere, sarà entro la fine dell’estate. È quello che ha promesso il Governo, chiedendo pazienza e fiducia, e delineando l’iter legislativoche dovrebbe iniziare in settimana con l’approvazione di un decreto legge contenente misure urgenti e un ddl con misure di più ampio respiro.
«La riforma della scuola che abbiamo in mente non è solo una riorganizzazione amministrativa, è l’idea di Italia che vogliamo fra trent’anni. Spero che da qui a settembre il Parlamento sia in grado di licenziare tutti i testi»
ha precisato Renzi.
Riforma della scuola, parola d’ordine: trasparenza
«E’ giusto valutare gli insegnanti e anche chi deve valutarli. Noi vogliamo un sistema trasparente»
è quanto ha affermato Renzi, preannunciando il superamento dei vecchi scatti di anzianità e l’introduzione di un sistema a base premiale a scadenza triennale.
Il perché di tale decisione sta nell’importanza di adottare un sistema di valutazione trasparente che permetta la verifica della professionalità e delle competenze anche dei presidi, per cercare di migliorare la qualità dell’istruzione.
«Le critiche non devono venire da slogan sindacali ma devono essere nel merito, le cose vanno affrontate e discusse. Io ho molto da imparare da insegnanti che stanno sul campo ma c’è anche qualcuno che non è all’altezza del grandissimo compito che ha.»
Accesso solo tramite concorso pubblico
Per quanto riguarda l’accesso alla professione da insegnante, a fugare ogni dubbio è stata Stefania Giannini, Ministro dell’Istruzione:
«Assunzioni nella scuola solo per concorso pubblico. Via la babele di graduatorie che sembravano accontentare tutti, ma non accontentavano nessuno»
Finanziamento delle scuole tramite 5x1000?
La riforma dell’istruzione prenderà in considerazione anche il problema delle risorse. Il meccanismo pensato dal Governo prevede un sistema simile a quello adottato per il 5x1000 per cui, nella dichiarazione dei redditi, si potrà barrare la singola scuola.
«Un meccanismo che sta funzionando per il volontariato, dove le richieste son in "overbooking", e che dovrà essere pensato per la cultura e la scuola»
ha spiegato Renzi.