Buona Scuola: il primo anno della legge che piace al Governo, ma non agli insegnanti

Simone Micocci

12 Luglio 2016 - 13:35

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È tempo di bilanci per la Buona Scuola: dopo un anno dall’approvazione il Governo promuove la legge 107/2015, ma gli insegnanti non sono d’accordo.

Buona Scuola: il primo anno della legge che piace al Governo, ma non agli insegnanti

Buona Scuola: è passato un anno dall’approvazione della legge 107/2015 e per il Partito Democratico è arrivato il tempo dei primi bilanci.

Tra gli insegnanti e la Legge sulla Buona Scuola non sembra ci sia molto feeling, tuttavia il Partito Democratico e il Ministro della Giustizia Giannini sono molto soddisfatti per i risultati raggiunti dalla legge 107.

Infatti, per celebrare il primo anniversario dalla sua approvazione, alcuni esponenti del PD e del MIUR hanno fatto il punto della situazione sul sistema scolastico sottolineando quanto di buono è stato fatto dalla Buona Scuola.

Per la maggior parte degli insegnanti, invece, la riforma della scuola ha causato molti problemi e per questo molti di loro hanno preferito non votare per il Partito Democratico alle ultime elezioni amministrative. Anche il Premier, nel corso del suo intervento alla Direzione del PD, ha confermato che si è aperta una frattura tra gli insegnanti e il Governo, ma ha aggiunto che nei prossimi mesi la situazione cambierà.

Alle prossime elezioni politiche molti insegnanti potrebbero scegliere di votare per il Movimento 5 Stelle, affascinati dal loro programma per la riforma della scuola, ma il Partito Democratico non ha comunque intenzione di fare nessun passo indietro riguardo alla Legge sulla Buona Scuola. Infatti, secondo il MIUR i motivi per cui gli insegnanti dovrebbero essere soddisfatti della Buona Scuola sono molti; vediamo quali sono.

Buona Scuola: la soddisfazione della Giannini

Il Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ha fatto il punto della situazione relativa alla Legge della Buona Scuola dopo un anno dalla sua approvazione (era il 9 luglio 2015). La Giannini è molto soddisfatta per quanto fatto in questo ultimo anno e a tal proposito ha dichiarato:

“Dopo una consultazione partecipata e un ampio dibattito parlamentare, la Buona Scuola sta finalmente diventando realtà. Stiamo dando attuazione ad una legge che interpreta una precisa scelta e una priorità del Governo: scommettere sull’istruzione come asse strategico dello sviluppo e della crescita del Paese.”

La Giannini ha posto l’attenzione sulle novità introdotte dalla Buona Scuola, come ad esempio il Piano Nazionale da 1 miliardo per lo sviluppo della Scuola Digitale e lo stanziamento di nuovo fondi necessari per migliorare la qualità dell’edilizia scolastica.

Senza dimenticare che dopo solo 12 mesi dall’approvazione della legge 107 sono state raddoppiate le risorse per il funzionamento delle scuole, sono stati assunti più di 90.000 insegnanti nel 2015 ed è stato bandito un Concorso Scuola con ben 63.712 posti a disposizione.

Oltre a queste novità e a quelle che verranno introdotte a partire dall’anno scolastico 2016/2017, ci sono altri motivi per cui essere soddisfatti della riforma della scuola, come indicato da Francesca Puglisi.

Buona Scuola: l’importanza della collaborazione tra insegnanti e Istituzioni

Francesca Puglisi, responsabile Scuola, Università e Ricerca della segreteria PD, ha manifestato tutta la propria soddisfazione per il primo anno della Legge sulla Buona Scuola.

La Puglisi ha ricordato che in questo primo anno sono stati assunti in media 6-7 insegnanti in più in ogni scuola, così da ampliare l’offerta formativa, combattere la dispersione e migliorare gli apprendimenti con la compresenza in classe.

Inoltre, per la Puglisi, la concessione del bonus insegnanti da 500€ è il giusto riconoscimento “del motore intellettuale che i docenti costituiscono per il nostro Paese”.

Nonostante l’attuazione della legge 107 proceda senza sosta, il confronto tra il MIUR e il mondo della scuola non si è mai chiuso, come ricordato dalla stessa responsabile della segreteria del PD. La dimostrazione di ciò è stata data dalla sigla del contratto di mobilità tra i sindacati arrivata nei giorni scorsi. Su questo aspetto però gli insegnanti non sembrano concordare con la Puglisi, poiché molti di loro non sono rimasti soddisfatti dell’accordo, manifestando il loro malcontento sui vari social network.

Nel corso del suo intervento, la Puglisi ha cercato di mettere un freno alle proteste degli insegnanti, tendendo loro la mano per il bene della Scuola:

“Il Governo sta per attuare e che sapranno rappresentare bene cosa per noi è l’educazione e l’istruzione. Non un luogo in cui si certificano le differenze sociali, ma un luogo in cui si aiutano bambine e bambini, ragazze e ragazzi a recuperare gli svantaggi di partenza e scoprire quale può essere la scintilla che illumina la vita. Abbiamo bisogno della collaborazione e della partecipazione di tutti per cambiare il nostro Paese. Insegnanti, studenti, famiglie e personale scolastico possono essere la punta avanzata della vera innovazione”.

Buona Scuola: ecco perché è un’ottima legge secondo il PD

Oltre agli aspetti elencati in precedenza, ci sono altri motivi per cui il Partito Democratico è molto soddisfatto del primo anno della Buona Scuola.

In particolare, il Partito Democratico ha spiegato che la Buona Scuola è un’ottima legge perché ha introdotto le seguenti novità:

  • obbligo dell’alternanza scuola-lavoro: fondamentale per offrire agli studenti un affaccio sul mondo del lavoro, così da far emergere fin da subito le loro inclinazioni e talenti;
  • deleghe governative: la Buona Scuola ha assegnato la delega al Governo a legiferare su diversi aspetti, come ad esempio il diritto allo studio e il riordino delle norme in materia di scuola. A tal proposito già nei prossimi mesi verranno approvati delle importanti leggi delega, come quella che introdurrà la valutazione alfabetica nelle scuole elementari e medie.
  • valutazione dei dirigenti scolastici: con la nuova legge sono state assegnate molte nuove responsabilità ai presidi delle scuole, ma nel contempo è stato introdotto un nuovo sistema di valutazione. Inoltre, nei prossimi mesi verrà pubblicato il bando per il concorso per dirigenti.
  • promozione dell’inclusione di alunni con disabilità grazie all’assunzione di circa 6.000 insegnanti di sostegno attraverso l’organico del potenziamento che si sono aggiunti ai 90.000 docenti già assunti a tempo indeterminato.
  • attivazione dello School Bonus: chiunque farà delle donazioni a favore delle scuole o per la promozione di progetti dedicati all’occupabilità degli studenti, potrà approfittare di un credito d’imposta del 65% in sede di dichiarazione dei redditi.

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