Bs/Vr/PD: un progetto da 4 miliardi che stride con gli innumerevoli problemi del Paese. Il punto della situazione.
Un progetto da 4 miliardi che stride con i problemi giganteschi che ha il Paese.
Una società del Consorzio di costruzione in concordato fiscale e con AD arrestato.
Un annuncio alla TV di un manager di società pubblica, le Fs, che deve firmare un atto integrativo per la partenza di lavori del costo di 4 miliardi di euro.
Un progetto che rimanda alla redazione dell’esecutivo l’applicazione di norme di sicurezza sismica e idraulica. Un progetto, che è parzialmente finanziato e subordinato agli atti autorizzatori del Ministero delle Finanze.
Un Paese con un debito che ha sfondato i 2.300 miliardi di euro e, che al massimo tra un anno, registrerà la fine degli acquisti di titoli del debito pubblico e la computazione degli ulteriori oneri da contratti derivati oltre i 55 mld "occultati", come denunciati dall’ex commissario Cottarelli.
Questo Paese potrebbe spendere 10 mld di risorse sul progetto Bs/Vr/PD, che una analisi economica indipendente ha mostrato un valore negativo superiore ai 3 mld di euro.
Nessuna soluzione di continuità negli annunci fatti da manager di società pubbliche oggetto di rilevantissimi trasferimenti statali. Incredibili le dichiarazioni dell’AD delle ferrovie sulla terza rete Rai della Lombardia.
Dichiara tranquillamente che apriranno i cantieri Bs/Vr AV, relegando forse ad affari di altri il rilevante problema di un’importante società del “contraente generale” la Condotte che è in concordato e con atti affidati a commissari straordinari nominati dal Tribunale di Roma. Una società con AD arrestato, e con il problema rilevantissimo che possiede un rating di legalità di tre stelle cioè il massimo possibile.
In verità la Brescia/Verona A.V riflette tutte le aporie che segnano un’oculata ed efficiente gestione del sempre più scarso denaro pubblico. Strame di norme sulla valutazione di impatto ambientale, norme tecniche di costruzione rimandate alla redazione del progetto esecutivo. Incertezza sui finanziamenti dovuta sia alla modalità prescelta di costruzione, che è quella dei lotti costruttivi, e sia alla drammatica situazione di finanza pubblica che emergerà con virulenta evidenza appena si sarà insediato il Governo.
Finanza pubblica resa problematica dai vincoli comunitari, dalla bassa crescita economica e dalla fine degli acquisti (QE) da parte della BCE dei titoli del debito pubblico. Problematica inoltre appare l’uso dei cosiddetti mini-bot, proposti dall’economista della Lega o forse dei certificati di credito fiscali (CCF), ma per realizzare opere utili e prioritarie, non come la Bs/Vr che, presenta un valore economico negativo superiore al miliardo di euro.
Valore determinato da un autorevole Prof, come Marco Ponti. Sulla Bs/Vr emerge tutta la pochezza della burocrazia centrale e regionale ai comandi dei vari incompetenti politici che si alternano nella gestione di risorse pubbliche. Concetti come quelli di massimizzazione del rendimento di risorse pubbliche, costo opportunità, meccanismi concorrenziali, affidabilità dei soggetti costruttori, adattamento ai cambiamenti climatici, cessazione della cementificazione del territorio, rappresentano variabili esogene o addirittura nascoste!
Se poi qualcuno va a leggersi due fatti che riguardano l’uso dei soldi del contribuente nelle vicende, si resta allibiti. Il riferimento è all’uso dei derivati finanziari e i pesanti rilievi della Corte dei Conti per il quadruplicamento della Fortezza/Verona. Equivalente della giugulare dell’export italiano perché rappresenta l’accesso Sud al Brennero!
La delibera della Corte 2010/18/G ripresa dalla Deliberazione 9/2017/G riporta:
“per quel che concerne Rfi non vi é dubbio che la società – come ampiamente specificato nella memoria presentata – non è interessata a strategie di investimento autonomo nelle costruende infrastrutture, bensì a percepire liquidità direttamente dall’Erario, azzerando il rischio di impresa, senza autonome iniziative di impulso per quel che riguarda la costruzione delle infrastrutture. Ciò è particolarmente preoccupante dal momento che la pertinente delibera Cipe individua detta società quale soggetto attuatore della iniziativa”.
I rilievi della Corte connessi a quanto rilevato da CIPRA (Commissione Internazionale Protezione Alpi:
“Al Brennero, il più importante valico alpino per il trasporto merci, le merci trasportate su strada continuano ad aumentare. Anzi, addirittura la rotaia sta perdendo delle quote. Qui i due terzi delle merci vengono trasportate su strada, mentre al Gottardo il rapporto è inverso. Il Passo del Brennero, (..), risulta quindi il principale asse di transito nord-sud di tutte le Alpi. Espresso in tonnellate, il volume di merci trasportate è quasi il doppio di quello del Gottardo, ed è anche molto più alto che negli altri corridoi alpini tra l’Austria e l’Italia o tra la Francia e l’Italia” .
Undici sono invece i derivati sottoscritti per l’av, per un valore nozionale di 5 mld di euro e con UBS, JP Morgan e Depfa Bank. Gli eventi esposti dimostrano una superficialità di gestione dei soldi versati con le tasse, una totale de-responsabilizzazione rispetto alle emergenze del paese (questione Brennero e accesso sud Gottardo) e la totale indifferenza per le sorti dei territori e delle economie connesse.
A tacere su l’Hyperloop che, molti ritengono, sarà il treno del futuro. Dopo l’avvio di collaborazioni a Dubai, in Canada, Russia e Francia, Hyperloop Transportation Technologies ha siglato nuovi accordi in Slovacchia e in Repubblica Ceca per realizzare un sistema che collegherà Bratislava a Brno.
Tutto questo si spera possa essere oggetto di profonda riflessione, da parte di chi vuole creare delle forti discontinuità rispetto al disastro economico, sociale e di finanza pubblica, in cui siamo precipitati. Iniziando a sostituire nelle società pubbliche i soggetti nominati per vicinanza ai vari leader politici pro tempore più che agli interessi dei contribuenti italiani. O le discontinuità annunciate in campagna elettorale diventano realtà oppure siamo di fronte l’ennesimo inganno per gli elettori.
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