La Commissione Europea ha esaminato la legge di Stabilità presentata dal Governo Italiano ed ha rilevato un elevato rischio di sfondamento dei target UE, nonché una scarsa implementazione delle riforme strutturali richieste.
La Commissione Europea di Bruxelles "boccia" la Legge di Stabilità in Italia perché espone il paese al rischio di "non rispetto delle regole sul deficit contenute nel Patto di Stabilità".
La Legge di stabilità, in altre parole, rischia una bocciatura dall’Europa perché, secondo gli esami e le proiezioni, è elevato il rischio di sforamento dei parametri comunitari sui piani di bilancio per il 2014 esponendo così l’Italia ad un possibile commissariamento da parte della UE.
Perché la Legge di Stabilità è finita a Bruxelles?
Per la prima volta nella storia, Bruxelles passa ai raggi X i bilanci dei paesi prima che questi vengano discussi in Parlamento. Per effetto delle misure impiegate per contrastare la crisi che ormai dura da oltre tre anni, l’Europa ha acquisito nuovi, forti poteri. La ragione di questo trasferimento di potere? Ha spiegato Olli Rehn, commissario europeo per gli Affari economici e monetari: "in un’unione economica e monetaria, le decisioni sui bilanci nazionali hanno effetti che vanno oltre i singoli confini nazionali".
Il verdetto della Commissione sull’Italia
Secondo la Commissione Europea, il bilancio 2014 per l’Italia non rispetterebbe gli impegni con l’Europa sulla riduzione del debito e rappresenterebbe inoltre uno scarsissimo progresso sul fronte delle tanto discusse riforme strutturali.
Si legge infatti nel rapporto della Commissione:
Nel 2014 i progressi dell’Italia non sono sufficienti per il rispetto dei criteri sul debito a causa dell’insufficiente miglioramento strutturale.
L’Italia segue ad essere uno dei paesi più indebitati dell’Eurozona e, secondo le proiezioni, per la fine del 2013 il debito rappresenterà il 133% del PIL.
Così Bruxelles boccia la Legge di Stabilità che rischia di indebitare ulteriormente il paese e che, non rispettando le condizioni sul debito pubblico in discesa, non potrà fare ricorso alla "clausola sugli investimenti", ovvero il co-finanziamento Europeo di progetti d’investimento pubblico.
Durante la conferenza di presentazione dei bilanci, Olli Rehn si è rivolto alla classe politica italiana, esortando alla maggiore azione:
Il governo [italiano] mi ha ribadito il proprio impegno a proseguire le riforme economiche. Facciamo affidamento sulle decisioni forti e decisive che spettano al parlamento d’Italia.
Ma non c’è solo l’Italia
Magra consolazione, ma l’Italia non è l’unica a ricevere una bocciatura da Bruxelles. La Commissione Europea alza il dito anche contro la Spagna che non riuscirà a rispettare i termini sul deficit.
Secondo il target UE, il deficit dovrebbe rientrare sotto il 3% nel 2016, ma stando alle previsioni sul bilancio presentato alla Commissione, questo scenderà al 5.9% nel prossimo anno, ma salirà al 6.6% nel 2015.
Per questo, sottolinea la Commissione:
La Spagna è invitata ad adottare le misure necessarie sui procedimenti per assicurare che il bilancio 2014 sia conforme a quanto stabilito.
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