Brexit, in caso di proroguing pronta azione legale

Elisabetta Scuncio Carnevale

14 Luglio 2019 - 14:35

L’escamotage che permette di bypassare la volontà dei legislatori e ottenere la Brexit, con o senza un accordo

Brexit, in caso di proroguing pronta azione legale

L’attivista Gina Miller ha annunciato che, in caso di proroguing, ovvero della sospensione del Parlamento per una no deal Brexit, porterà il governo britannico in tribunale.

La decisione arriva dopo che Boris Johnson, favorito nella corsa per la leadership Tory, non ha escluso di ricorrere all’escamotage del cosiddetto ‘proroguing’ che permette di bypassare la volontà dei legislatori e ottenere la Brexit, con o senza un accordo.

Il Regno Unito dovrebbe lasciare l’UE il 31 ottobre 2019. Per l’attivista inglese ogni tentativo di aggirare il Parlamento sarebbe illegale.

Brexit, governo in Tribunale in caso di proroguing

Il proroguing avviene di routine ed è una prerogativa della regina, ma viene esercitato su consiglio del primo ministro. Il Parlamento potrà tornare a votare - ancora una volta - sulla Brexit, decidendo di depennarla definitivamente, qualora non si raggiunga un accordo con l’UE. Per aggirare questo ostacolo, il primo ministro potrebbe chiedere alla regina di sospendere il Parlamento e consentire al Regno Unito di uscire ugualmente dall’Ue, anche senza il deal.

In diverse occasioni il Parlamento inglese ha votato contro una Brexit senza accordo. Intenzione di Johnson, che potrebbe subentrare a Theresa May il 23 luglio prossimo, è quella di rinegoziare un nuovo accordo con Bruxelles e farlo approvare dal Parlamento, ma per consegnare la Brexit agli inglesi, ha già avvertito che non esiterà a sospendere la legislatura.

“Siamo pronti ad andare in tribunale per testare la legalità di qualsiasi tentativo di sospendere il Parlamento”,

ha affermato l’attivista. In una lettera indirizzata a Johnson, gli avvocati di Miller hanno avvertito che, nelle attuali circostanze, sarebbe “costituzionalmente discutibile e illegale” chiedere alla regina di sospendere il parlamento.

A Westminster intanto sia i conservatori che i partiti di opposizione stanno già valutando azioni legali per impedire al prossimo primo ministro di mettere in atto questo provvedimento che porterebbe ulteriore confusione nel post Brexit.

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