Brexit: e se fosse positiva per l’economia del Regno Unito?

Matteo Bienna

4 Maggio 2016 - 10:48

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Brexit: un gruppo di economisti si esprime fuori dal coro, sostenendo che l’economia inglese potrebbe crescere con l’uscita dall’Unione Europea. Il dibattito continua.

Brexit: e se fosse positiva per l’economia del Regno Unito?

Il referendum del 23 giugno si avvicina e il tema Brexit diventa sempre più d’attualità.

La possibilità che il Regno Unito lasci l’UE è nelle mani dei cittadini inglesi ma le conseguenze potrebbero riguardare tutta l’Europa.

Mentre il partito anti-Brexit sembra prendere piede, convinto che l’abbandono dell’Unione Europea possa causare gravi costi all’economia britannica, le voci che affermano il contrario non sembrano arrendersi.

Un gruppo di economisti si è espresso controcorrente e crede che la Brexit possa essere benefica per l’economia del Regno Unito.

Brexit: il dibattito continua all’avvicinarsi del 23 giugno

Un gruppo di economisti si è inserito nell’aspro dibattito sulle possibili conseguenze del referendum inglese del 23 giugno.

Secondo loro lo scenario che vedrebbe l’abbandono da parte del Regno Unito della Comunità Europea consentirebbe al paese d’oltre manica di aspirare ad un aumento della crescita, a prezzi più bassi e ad un’economia più in salute.

La loro voce si pone come un parere fuori dal coro, in opposizione al partito ad ora più popolato e sostenuto all’interno e al di fuori del paese, convinto che il successo della Brexit possa solo impoverire il Regno Unito.

All’interno di questo partito, tra gli altri, troviamo la Bank of England, il Tesoro, il Fondo Monetario Internazionale, l’istituto di studi fiscali e la London School of Economics.

Parlare delle conseguenze economiche della Brexit è un po’ come parlare delle previsioni del tempo, tanto è complessa e variegata la vicenda.

Tuttavia l’importanza rimane e, nonostante il partito anti-Brexit stia sempre più prendendo piede, le opinioni che descrivono uno scenario diverso non possono essere ignorate.

Brexit: economisti sostengono l’uscita dall’UE e i suoi effetti benefici

Tra i nomi che si oppongono al partito ora più prevalente nel Regno Unito, contrario alla Brexit, troviamo Patrick Minford, docente di economia applicata all’università di Cardiff, e Gerard Lyons, economista alla Standard Chartered Bank, oltre che consigliere del sindaco di Londra.

Il modello economico previsionale da loro utilizzato, sebbene diverso da quello del Tesoro, tiene traccia di un’ampia serie storica ed è stato molto influente nel passato.

Mentre nel report del Tesoro l’economia inglese avrebbe subito una contrazione del -6% da qui al 2030, in caso di abbandono dell’UE, secondo le stime offerte dagli economisti ci sarebbe una crescita del +4%.

Riguardo la sostanziale differenze nelle stime, Minford ha dichiarato:

“Mi sfugge la ragione per la quale viene previsto che il Regno Unito debba mantenere con il resto del mondo le stesse tariffe doganali che oggi sono imposte dall’Unione Europea.”

Il punto sostenuto dal docente dell’università di Cardiff è relativo agli scambi commerciali e al vantaggio economico che gli inglesi troverebbero uscendo dall’Unione Europea, cosa che dal partito anti-Brexit non viene presa in considerazione.

“Questo porterebbe ad un abbassamento dei costi per i consumatori, secondo un modello economico dove al calo dei salari sarebbe associato un calo ancora maggiore dei prezzi, causando un aumento e non una diminuzione del tenore di vita.”

I maggiori punti di controversia riguardano il calo stimato dei salari e soprattutto l’idea di commercio libero avanzata nelle teorie degli economisti.

L’idea portata avanti dai fautori della Brexit, infatti, guarda alla possibilità che il Regno Unito venda i propri prodotti a prezzi liberi, senza considerare le conseguenze economiche che questo potrebbe causare al settore agricolo e a quello manifatturiero, per quanto Minford sostenga che il governo sarebbe in grado di intervenire a favore di questi settori.

Il dibattito continua quindi, e per quanto le tesi sostenute dagli economisti a favore della Brexit rappresentino ora la minoranza, la difficoltà di prevedere le conseguenze economiche di un evento così complesso non deve far sottovalutare ogni scenario possibile.

Fonte: bbc.com

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