La borsa cinese e gli altri mercati asiatici non mostrano entusiasmo per il taglio dei tassi in Cina. Indici in lieve rialzo, nuove ondata di vendite tappano i guadagni.
Le borse asiatiche continuano a soffrire nella sessione di mercoledì. Gli investitori temono che il taglio dei tassi di interesse della People’s Bank of China - banca centrale della Cina - annunciato ieri non sia sufficiente a stabilizzare la sua economia e rallentare o arrestare il crollo del mercato azionario che sta creando non pochi problemi anche agli altri mercati finanziari a livello globale.
Gli indici azionari principali cinesi hanno tentato risalire più volte nel trading delle prime ore della mattina per poi essere immediatamente riportati giù da nuove ondate di vendita, il che riflette l’opinione degli operatori del mercato che fosse necessario un maggior sostegno da parte del governo di Pechino e della banca centrale.
Dopo un crollo di quasi il 20% dei prezzi delle azioni in soli tre giorni, la Banca popolare della Cina ha tagliato i tassi di interesse martedì ed abbassato la quantità di riserve che le banche devono detenere in una mossa attesa da tempo.
Nonostante l’annuncio della mossa di politica monetaria sia stato inizialmente acclamato dai mercati di tutto il mondo, l’impatto non è durato a lungo.
Gli investitori hanno spostato di nuovo - e rapidamente - il focus sul deterioramento delle prospettive per la Cina e il suo impatto sull’economia globale.
Dopo una sessione sulle montagne russe dentro e fuori del territorio negativo, l’indice cinese CSI300 è un rialzo dell’1,7%, mentre lo Shanghai Composite è in ripresa dello 0.8%.
L’indice MSCI, che mostra l’andamento del mercato azionario nell’area Asia-Pacifico ad esclusionedel Giappone, non mostra variazioni incoraggianti e rimane vicino ai minimi di 3 anni colpiti nella sessione precedente.
Positivo il Nikkei, in aumento del 2.87%, mentre la borsa in Australia continua a scendere, in ribasso dello 0,5%.
Società come il gigante nel settore minerario BHP Billiton hanno rivisto al ribasso le aspettative di crescita della domanda cinese, mentre i paesi più esposti alla economia della Cina, come l’Indonesia, hanno abbassato le previsioni di crescita per il 2015 nei giorni scorsi.
Come segno di quanto gli investitori siano timorosi nel posizionarsi su asset rischiosi, il rally su Wall Street - alimentato dalla notizia sul rialzo dei tassi in Cina - si è dissolto nella sessione di ieri, terminata con ribassi significativi.
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