Bonus benzina 80 euro, è davvero migliore del taglio delle accise?

Simone Micocci

19 Settembre 2023 - 15:35

Bonus benzina o taglio delle accise? Il governo Meloni preferisce il primo, una decisione motivata da una serie di fattori.

Bonus benzina 80 euro, è davvero migliore del taglio delle accise?

Alla fine sembra che per contrastare l’emergenza carburanti il governo riconoscerà un bonus benzina di 80 euro ad alcune famiglie, probabilmente le stesse che hanno già beneficiato della carta acquisti “Dedicata a te”.

Si tratta di 1 milione e 300 mila nuclei familiari che potrebbero disporre di una piccola somma per fare benzina e gasolio: si partirà appunto da 80 euro, con la possibilità - risorse permettendo - di ripetere il pagamento anche nei mesi successivi.

L’alternativa era rappresentata dal taglio delle accise sulla benzina, misura che è stata introdotta nel marzo 2022 dal governo Draghi restando in vigore fino alla fine dell’anno (a fronte di un costo di circa 9 miliardi di euro); tuttavia il governo sembra preferire - anche in virtù delle risorse limitate - concentrarsi sulle fasce di reddito più bisognose, riconoscendo loro direttamente un bonus da utilizzare per l’acquisto del carburante.

Indipendentemente dai beneficiari, è comunque interessante fare un confronto tra il taglio delle accise e un eventuale bonus di 80 euro così da capire se quest’ultimo può davvero rappresentare una soluzione conveniente contro il caro carburante.

Come ha funzionato il taglio delle accise (e quanto abbiamo risparmiato)

È stato il governo Draghi a ridurre le accise su benzina e gasolio a partire da marzo 2022, introducendo uno sconto di 25 centesimi più Iva con un risparmio complessivo di 30,5 centesimi. Per il Gpl, invece, lo sconto è stato di 8,5 centesimi, 10,5 considerando anche l’Iva.

Di fatto, su ogni litro di benzina sono stati risparmiati 30,5 centesimi: considerando che solitamente i serbatoi hanno una capienza tra i 30 e i 40 litri, ne è risultato un risparmio tra i 9 e i 12 euro per ogni pieno. Come anticipato la misura è stata in vigore per 10 mesi nel 2023: immaginando ad esempio almeno un pieno al mese, il risparmio è stato tra i 90 e i 120 euro.

Ma ovviamente il risparmio è stato diverso a seconda dei casi, in quanto il consumo di carburante non può essere lo stesso per tutti visto che dipende dalle proprie abitudini, ed esigenze, personali.

Come funzionerà il bonus 80 euro e perché può essere più conveniente per lo Stato

Di fatto, se la cifra riconosciuta dal governo dovesse essere di soli 80 euro, allora il vantaggio del bonus benzina (e gasolio) potrebbe essere inferiore rispetto a quanto risparmiato con lo sconto sulle accise.

Tuttavia, va detto che il taglio delle accise è risultato vantaggioso specialmente per le fasce di reddito più alte: come confermato dall’Ufficio parlamentare di bilancio, infatti, su un costo complessivo di 9,1 miliardi (poco meno dello 0,5% del PIL), la riduzione delle accise ha favorito i più ricchi in quanto avendo maggiori possibilità di consumo hanno ricevuto benefici maggiori dallo sconto fiscale uguale per tutti. Nel dettaglio, il 68% del mancato gettito per lo Stato è andato agli italiani che appartengono ai cinque decili di reddito più alti. Alla metà più povera è andato invece il 32%, di cui appena 250 milioni di risparmio per coloro che appartengono all’ultimo decile (mentre i più ricchi del primo decile hanno risparmiato ben 1,6 miliardi di euro).

Quindi, il governo Meloni preferisce utilizzare le poche risorse a disposizione per concentrarsi su quei nuclei familiari che hanno davvero bisogno di aiuto, anche perché è bene ricordare che sono proprio questi a pagare maggiormente il “prezzo” dell’inflazione.

D’altronde, è vero che un bonus 80 euro rischia di rappresentare una cifra inferiore rispetto a quanto invece si è risparmiato nel 2022, ma va anche detto che se davvero la platea individuata dovesse coincidere con quella della carta Dedicata a te, con 1 milione e 300 mila famiglie coinvolte, il costo per lo Stato sarebbe di appena 100 milioni di euro.

Una spesa minima che permetterebbe anche di ripetere l’erogazione del bonus laddove il prezzo di benzina e diesel continuasse a restare alto: e allora sì che - ovviamente per le sole famiglie che ne beneficeranno - il nuovo contributo risulterebbe persino più vantaggioso del taglio delle accise.

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