Bollo auto storiche, dal 2015 anche le automobili e le moto di interesse storico o collezionistico sono soggette al tributo, escludendo solo i veicoli ultratrentennali. Un cambiamento non di poco conto, se consideriamo che fino al 31 dicembre del 2014 anche i veicoli costruiti da vent’anni ne erano esonerate. Ma nelle Regioni è caos, perché ognuna aveva disciplinato la materia a modo suo, e alcune sono apertamente contrarie alle decisioni del Governo.
Bollo auto storiche, dal 2015 tocca anche a loro. Nonostante le perplessità sull’effettiva capacità di questa nuova imposizione di produrre gettito a vantaggio delle casse dello Stato, il Governo è andato dritto per la sua strada e ha eliminato l’esenzione che, fino al 31 dicembre del 2014, esentava dal pagamento autovetture e motoveicoli costruite almeno vent’anni. Una mossa, secondo l’esecutivo renziano, che dovrebbe servire a riequilibrare una situazione troppo opaca, dove si verificava spesso che gli automobilisti scegliessero di circolare con vetture costruite prima del 1994 solo per risparmiare sul bollo, senza che il veicolo in questione avesse alcun interesse storico o collezionistico.
Le proteste delle Regioni
D’ora in poi, infatti, godranno dell’esenzione solo i veicoli storici che avranno compiuto almeno 30 anni dalla loro costruzione, così come deciso dalla Legge di Stabilità. Alcune Regioni, tuttavia, manifestano decise perplessità sull’argomento, anche perché solo loro, secondo le norme sul federalismo fiscale, a disciplinare la tassa automobilistica regionale. In ogni caso, una Regione non può assumere decisioni in tal senso che siano in aperto contrasto con la norma statale, né può prevedere esenzioni se la legge statale non lo prevede. Ciò nonostante, Liguria, Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte hanno – almeno per ora – deciso di non seguire le direttive del Governo, lasciando inalterata la situazione precedente, mentre tutte le altre sembrano intenzionate ad adeguarsi. Così facendo, si sta delineando una situazione a macchia di leopardo, dove non tutti i cittadini saranno tenuti a rispettare le stesse regole.
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