La Bank of England pubblica la decisione sui tassi di interesse e decide di mantenerli invariati. Nessuna sorpresa dal minute, ma l’inflazione resta sopra il target
La Bank of England lascia i tassi di interesse invariati al +1,50%, come da aspettative, nessun consigliere del board vota per un rialzo o un ribasso, la decisione è unanime. Il quantitative easing resta fermo a 435 miliardi di sterline, mentre l’acquisto di obbligazioni societarie (corporate bond purchase) è fissato a 10 miliardi di sterline. L’inflazione resta sopra il target programmato dalla Banca centrale del Regno Unito.
BoE lascia tutto invariato. Possibili futuri aumenti dei tassi
La Bank of England non esclude modesti aumenti dei tassi di interesse futuri per combattere l’inflazione che è ben al di sopra del target del 2% imposto dalla banca centrale. I membri della banca centrale sostengono che la causa sia dovuta al deprezzamento della sterlina. L’inflazione viaggia infatti a +3,1% e il board della BoE vorrebbe farla avvicinare all’obiettivo prefissato nei prossimi anni. Così si legge infatti dal minute:
L’MPC crede che probabilmente l’inflazione sia vicina al suo picco e che declinerà verso il 2% nel medio termine
I membri dell’istituto guidato da Mark Carney non sembrano quindi essere preoccupati della crescita dell’inflazione dal mese di ottobre, quando segnava +3%, al mese di novembre quando ha segnato il già citato +3,1%, nonostante le previsioni del mercato fossero di un mantenimento dei livelli di ottobre.
Il MPC (Monetary Policy Committee) prevede due aumenti dei tassi di interesse nel 2018, probabilmente uno a maggio e il secondo a fine anno, portando i tassi di interesse dunque prima a +0,75% e poi a +1%.
La BoE sostiene che la crescita del Regno Unito non possa superare la crescita economica del 1,5% senza spingere in alto l’inflazione. Gli standard economici e di vita dei cittadini del Regno Uniti restano più deboli del periodo antecedente al referendum per la Brexit.
La BoE si sofferma anche sui negoziati con l’UE sull’uscita del Regno Unito. L’istituto guidato da Carney sostiene che nonostante i progressi effettuati, la più grande incertezza durante lo scorso periodo fosse sul cambiamento dei rapporti economici con l’Unione Europea.
Il cambio euro sterlina viaggia leggermente al ribasso dello 0,03%, portandosi a quota 0,8812.
Euan McNeil, co-gestore del Kames Investment Grade Global Bond Fund di Kames Capital, crede che il rallentamento economico degli ultimi tempi sia dovuto all’incertezza in merito alle trattative per la Brexit. Secondo McNeil se le trattative fra Londra e Bruxelles dovessero presentare problematiche, in particolare quelle riferite agli accordi commerciali, la Bank of Englad dovrò necessariamente adottare una politica monetaria più accomodante anche per via di una frenata nei rendimenti dei titoli di Stato britannici.
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