BoE avverte: regolamentazione mercato a rischio con la Brexit

Michela Del Zoppo

9 Agosto 2017 - 14:20

Il controllo sui mercati finanziari della City potrebbe essere a rischio con la Brexit: l’avvertimento della Bank of England.

BoE avverte: regolamentazione mercato a rischio con la Brexit

La Bank of England, banca centrale del Regno Unito, ha avvertito che il compito di regolamentare e controllare i mercati di Londra dopo la Brexit potrebbe ostacolare la sua abilità di vigilare il settore finanziario. Ci sarebbero dei “rischi materiali” sull’obiettivo del braccio regolatore nel promuovere la stabilità finanziaria con l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.

Il deputato Sam Woods ha detto anche che il braccio regolatore della Banca, la Prudential Regulation Authority, ha fronteggiato un “rischio materiale” sui suoi obiettivi – che includono la promozione della stabilità finanziaria.

Woods ha messo in guardia su “un altro problema di ordine materiale” riguardo la PRA, nel caso in cui questa dovesse regolare più imprese finanziarie impegnate a fare i conti con la Brexit. “Gestire quest’onere per noi è incombente ma potremmo dover definire delle priorità in modo da risolverle”, ha detto Woods, a capo della PRA.

In una lettera a Nick Morgan, membro del Partito Conservatore e nuovo capo del Treasury Select Committee, Woods ha descritto anche la gestione delle conseguenze negative della Brexit come prioritaria per la PRA.
Con l’appoggio del cancelliere Philip Hammond per un accordo d’uscita transitorio, Woods ha aggiunto:

“Un periodo di attuazione è opportuno, in modo da dare alle imprese del Regno Unito e dell’Europa più tempo per apportare i cambiamenti necessari per adeguarsi alle nuove relazioni con l’Europa in maniera ordinata”.

Woods ha anche sottolineato i rischi contenuti nell’analisi semestrale sulla stabilità finanziaria, nella quale si avverte che gli affari condotti nella City possono frammentarsi verso altri centri finanziari, facendo aumentare i costi dell’uscita del Regno Unito.
Ha poi avvertito dei rischi per l’economia inglese per il suo commercio e la necessità delle banche di prepararsi ad un costo del debito maggiore se i prestiti dovessero entrare in crisi a causa della turbolenza economica portata dalla Brexit.

Il mese scorso, Morgan ha scritto a Woods per chiedere dettagli sul livello di preparazione di Londra nel caso di una hard Brexit. Nella sua risposta, Woods ha dichiarato che la PRA sta vagliando i piani di 401 imprese della City per essere sicuro che ognuna sia pronta alla Brexit e per affrontare “i rischi di stabilità finanziaria che potrebbero insorgere dall’esecuzione collettiva dei piani di emergenza”.

Woods non ha fornito i dettagli sui piani individuali che la Banca ha richiesto per il 14 luglio. Ad ogni modo, le imprese hanno cominciato a rivelare come hanno intenzione di fronteggiare l’uscita del Regno Unito dall’UE. Per esempio, RBS si sta preparando al trasferimento ad Amsterdam; Barclays e Bank of America stanno trasferendo il loro staff a Dublino; mentre Morgan Stanley ha scelto Francoforte.

La PRA ha dichiarato che è stato necessario chiedere alle aziende come avrebbero gestito una hard Brexit – o addirittura senza accordi con l’UE – per ridurre il rischio di “rotture inaspettate” nella prestazione di servizi finanziari come ad esempio prestiti alle imprese e ai consumatori.

Woods ha detto a Morgan che la Banca avrebbe “continuato a sviluppare e perfezionare le sue analisi sui potenziali rischi di stabilità associati all’uscita” dall’UE. Ha detto anche che le informazioni ricevute dalle aziende hanno mostrato alcuni problemi significativi nella modifica dei contratti nel fare i conti con la Brexit. La riorganizzazione delle aziende dopo la Brexit potrebbe essere difficile da gestire, ha aggiunto, perché le imprese avrebbero operazioni in corso nel Regno Unito e in Europa.

Alla pubblicazione della sua lettera, Morgan ha detto:

“L’uscita della Gran Bretagna dall’Europa è un’operazione complessa. Il potenziale onere in più sulle risorse della PRA e il rischio che può rappresentare per i suoi obiettivi, è una questione che, sono sicuro, la commissione vorrà monitorare.”

La Banca potrebbe finire a regolare più aziende se non ci saranno accordi sul passporting, sistema attraverso cui alcune compagnie di assicurazione e banche con sede in UE, Islanda, Liechtenstein e Norvegia possono operare nel Regno Unito senza l’autorizzazione della Bank of England.

Nel settore bancario, ad esempio, circa 70 aziende operano in questo modo, quindi potrebbero aver bisogno di ottenere un’autorizzazione da parte della PRA se vogliono continuare a mantenere rapporti economici con il Regno Unito.

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