Bitcoin esplode, mentre Goldman lancia l’allarme. Capro espiatorio in progress?

Mauro Bottarelli

26 Luglio 2021 - 13:58

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La ricerca di uno specialista in cripto da parte di Amazon innesca lo short-squeeze, mentre il Risk Appetite Indicator della banca inaspettatamente crolla. Anticipando guai per economia Usa e Borsa

Bitcoin esplode, mentre Goldman lancia l’allarme. Capro espiatorio in progress?

René Girard gli dedicò un interessante saggio sul tema della persecuzione e del sacrificio, Daniel Pennac basò sul profilo di quella figura mistico-mitologica il personaggio dei suoi romanzi più famosi, Monsieur Malaussène. Si tratta del capro espiatorio. Oggi ne abbiamo uno potenziale anche sul mercato. E per una volta da settimane non si tratta dell’ennesimo settore terminato nel mirino della regolamentazione di Stato cinese, ormai più filo-mercatista e anti-bolla di un seguace della teoria dei cicli austriaca.

Si tratta di questo:

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Fonte: Bloomberg
Bitcoin, tornata a rivedere quota 40.000 dollari dopo lo sprofondo sotto i 30.000 degli ultimi periodi. Un balzo occorso nel weekend e che, a detta di molti analisti e della stampa di settore, sarebbe da attribuire all’ennesima capriola di Elon Musk rispetto all’impatto ambientale del mining, all’apertura verso il ruolo del cripto del CeO di Twitter e infine alla copertura forzata degli shorts occorsa ai primi segnali di risvegli al rialzo e, come sempre, caduta in fretta in una spirale auto-alimentante.

Di vero, apparentemente, c’è solo il terzo fattore come realmente determinante. Non scatenante, però. Non c’entra Tesla. Né il cinguettio favorevole di Jack Dorsey. C’entrerebbe soltanto questo:

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Fonte: Amazon
ovvero, l’annuncio pubblicato giovedì scorso da Amazon sul proprio sito e relativo alla ricerca di una figura apicale da inserire nel suo Payment Acceptance & Experience Team e con specializzazione in criptovalute, valute digitali delle Banche centrali e blockchain. Trattandosi della divisione che si occupa delle modalità di pagamento del gigante dell’e-commerce, il sillogismo non ha richiesto particolare acume da parte di chi investe: Amazon starebbe accelerando i tempi per l’accettazione di pagamenti in Bitcoin e altre cryptocurencies da parte dei suoi clienti.

Di più, forse intende lanciare una propria criptovaluta come sistema di pagamento dedicato. Boom, quota 40.000 torna all’orizzonte. E non senza una qualche giustificazione, poiché un portavoce del colosso di Jeff Bezos ha così risposto a una mail di chiarimento inviata da un reporter di Business Insider USA: Siamo molto interessati dall’innovazione che sta sviluppandosi nel mondo delle criptovalute e stiamo esplorando come questo possa approcciarsi al mondo di Amazon. Pensiamo che il futuro sarà costruito sulle nuove tecnologie che permetteranno un più moderno, rapido e meno dispendioso metodo di pagamento. E speriamo di portare quel futuro ai clienti di Amazon il prima possibile. Di fatto, una conferma.

Ancorché senza orizzonti temporali chiari. E senza nulla di concreto, se non quell’annuncio di ricerca per una figura professionale ad hoc. Stupirebbe, infatti, che un soggetto leader assoluto del commercio on-line non fosse interessato alle nuove forme di pagamento che superino carte di credito, PayPal e altre metodologi ormai ritenute canoniche, se non desuete, da una fetta sempre più ampia di pubblico. Soprattutto giovane, tech e molto smart. Il cliente tipo, insomma. Perché quindi Bitcoin sarebbe il capro espiatorio potenziale del momento? Proprio per questo.

E per una curiosa coincidenza temporale. L’annuncio di Amazon e la quasi immediata creazione di una narrativa market-mover è coinciso con la pubblicazione da parte di Goldman Sachs di una daily note riguardo una dinamica di mercato che il capo della global market strategy della banca d’affari, Christian Mueller-Glissman, definisce molto strana e che risiede in questo grafico.

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Fonte: Goldman Sachs
Il Risk Appetite Indicator (RIA) di Goldman, il quale solo nelle scorse settimane aveva toccato il suo massimo storico, ha pesantemente traballato a partire dalla seconda metà di giugno, a causa di una fluttuazione del mood da Reflation Moderation a Reflation Capitulation, tanto da precipitare sotto zero. Un livello che non si vedeva da prima delle elezioni presidenziali Usa dello scorso novembre.

Tradotto, nonostante gli indici azionari ai massimi, il RIA di Goldman è andato in crash. Traduzione ulteriore, il livello attuale è consistente con un indice manifatturiero ISM nel range più basso dei 50 punti, sintomo di una netta contrazione dell’attività economica statunitense nella seconda metà dell’anno in corso. Alla faccia dei piani multi-miliardari dell’amministrazione Biden, il cui gradimento non a caso è precipitato sotto quello di Donald Trump nel medesimo arco temporale di riferimento. Ma non basta.

Perché se il RIA prevede drastico rallentamento del Pil, questi altri due grafici

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Fonte: Goldman Sachs

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Fonte: Goldman Sachs
parlano della chiara possibilità di un aumento della volatilità di mercato e di conseguente drawdown risk per le Borse. Già oggi, la correzione prezzata viaggia attorno al 10%. Il tutto in un contesto di valutazioni equity a livelli che non si registravano dalla Tech Bubble di fine anni Novanta. Quale miglior capro espiatorio di un Bitcoin che riesplode di volatilità, contagiando il mercato, per giustificare un eventuale tonfo estivo in arrivo? Oltretutto, strumentale anche all’operazione di latente criminalizzazione in corso da parte di Banche centrali e organismi regolatori. Magari, invece, è solo una coincidenza. E ad Amazon sono davvero molto impegnati nella ricerca di personale.

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