Bilancio UE: vicini ad un accordo? Il compromesso tra aiuti e tagli

Federica Agostini

8 Febbraio 2013 - 10:30

Bilancio UE: vicini ad un accordo? Il compromesso tra aiuti e tagli

Dopo ore ed ore di incontri e riunioni, i capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea sembrano ormai vicini ad un accordo sulla bozza di bilancio comunitario per il periodo 2014-2020. Gli accordi di Bruxelles sono diventati noti per la tendenza ad essere "posticipati" di volta in volta, ma ora il tempo stringe e l’economia non è da meno.

Bilancio UE: compromesso tra aiuti e tagli

Secondo diverse fonti autorevoli, l’accordo finale per la bozza di bilancio dovrebbe prevedere un tetto alla spesa di 960 miliardi di Euro per gli "impegni" ed uno di 908 per i pagamenti.

La bozza di compromesso, elaborata durante la notte dal Presidente Van Rompuy rivede al ribasso le stime iniziali e rappresenta la prima stretta fiscale importante per l’Unione Europea.

Tagli sì, ma anche aiuti. La bozza, infatti, prevede un contributo di stanziamenti speciali aggiuntivi da destinare alle regioni maggiormente colpite dalla crisi.

Ma vediamo i numeri di questo compromesso. Per i cosiddetti impegni, che rappresentano il massimo di denaro che può essere ripartito, sono stati stanziati 960 miliardi di Euro, nonostante all’inizio la bozza ne prevedesse più di mille. Per i pagamenti, invece, che rappresentano la quantità effettiva di denaro che può essere speso, la soglia massima è 908 miliardi.

Ad insistere perché i pagamenti venissero ridotti, il presidente britannico David Cameron, attento a voler riportare a casa un risultato che non offenda gli elettori britannici più euroscettici.

Accordi difficili da raggiungere

Questa mattina è prevista una nuova riunione tra i leader, anche se secondo le indiscrezioni l’aria che si respira a Bruxelles è piuttosto fiduciosa della possibilità di un accordo.
Il problema, nell’accordare 27 leader dei capi di Stato, è trovare il giusto equilibrio tra le esigenze nazionali di tutti. Le riduzioni della bozza proposta di Van Rompuy, non ancora approvata, lascerebbero intatte le spese agricole, una priorità assoluta per la Francia, ma anche alcuni fondi di coesione da fornire ai nuovi membri che aderiscono all’UE.

Lo scorso novembre i leader avevano già provato, senza esito, a raggiungere un accordo sul bilancio. Al centro del disaccordo, la richiesta da parte del Regno Unito di congelare i bilanci in compatibilità con le misure di austerity, opposta dalle posizioni di Italia e Francia che, al contrario, avrebbero preferito budget più robusti per contrastare gli effetti della recessione.

Ma ormai la decisione dovrebbe essere imminente, anche perché un nuovo posticipo getterebbe un’ondata di incertezza non solo a livello di credibilità, ma anche e soprattutto sul piano economico delle spese dell’Unione.

Vicini ad un accordo?

Il Premier Monti ha richiamato con "fermezza" i colleghi affinché "ognuno si prenda le proprie responsabilità per trovare una soluzione valida per l’Europa."

La Cancelliera Angela Merkel, determinata a portare a compimento un accordo prima delle elezioni settembre, dice ai suoi colleghi: "Dobbiamo essere ponderati nelle spese, ma allo stesso tempo dimostrare solidarietà tra contributori e riceventi."

Ma per essere approvato, l’accordo ha bisogno del consenso unanime dei 27 Stati membri e del Parlamento Europeo. La Cancelliera Merkel riuscirà ad ottenere un compromesso sul Bilancio UE prima che gli elettori tedeschi siano chiamati alle urne?

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