Bianca Devins, le fake news italiane sull’omicidio della influencer

Mario D’Angelo

17 Luglio 2019 - 00:09

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Sul caso della influencer 17nne Bianca Davis uccisa sono state diffuse dalla stampa italiana una serie di fake news. Facciamo chiarezza

Bianca Devins, le fake news italiane sull’omicidio della influencer

Nelle ultime ore, si è diffusa la notizia del truce omicidio di Bianca Devins, giovane influencer e gamer statunitense. La dinamica è questa: il ventunenne Brandon Clark e la vittima erano stati a un concerto insieme, in seguito al quale la 17nne è stata uccisa dal ragazzo. Qualche ora dopo, Clark posta le foto del corpo della vittima su Instagram, sul quale sarebbero rimaste per parecchio tempo prima che lo staff del social network si decidesse a rimuoverle. La polizia afferma di aver rintracciato Clark grazie ad alcune segnalazioni; appena trovato, l’uomo avrebbe cominciato a pugnalarsi il collo, ma è stato fermato e salvato dagli agenti.

Buona parte della stampa italiana si è gettata a capofitto nel caso, con conseguente proliferazione di report inesatti o approssimativi. Di seguito alcune fake news sulla vicenda che è bene chiarire.

Bianca Devins non è stata decapitata

Diverse testate, anche fra quelle maggiori, hanno scritto che l’influencer Bianca Devins è stata decapitata. In realtà, una ricerca delle foto dell’omicidio (che qui non pubblichiamo) o una semplice rassegna della stampa statunitense avrebbe smentito la circostanza. O anche soltanto il buon senso: è noto che Clark aveva a sua disposizione soltanto un coltello.

Quella della decapitazione era un’ipotesi diffusa fra i primi, confusi report, poi smentiti sia dalle foto che dalla polizia. Certo, la sorte della ragazza non cambia. Ma perché dare una notizia falsa?

L’influencer e l’omicida non erano fidanzati

Il rapporto fra Devins e Clark è tuttora materia d’indagine. Si dice di tutto: che i due frequentassero le stesse community online, che quella fosse la prima volta che si vedevano, che si frequentavano da un paio di mesi, che lui fosse un amico di famiglia, ma nessuno, a differenza delle news italiane, parla di un fidanzato.

Una delle ipotesi più accreditate sul web, al momento, è che lei si era inizialmente rifiutata di vederlo. Poi lui si era presentato, sempre online, sotto un’altra identità, e lei a quel punto aveva acconsentito a uscire insieme. A quel punto lui l’avrebbe uccisa per vendetta. Tale ricostruzione vedrebbe Clark come un appartenente agli incel, che sta per “involuntary celibate” (celibato involontario).

Successivamente la famiglia di Devins ha detto che l’assassino è un amico di famiglia, di cui tutti si fidavano, e non un “internet friend”. I dettagli della loro relazione, comunque, rimangono oscuri.

L’assassino di Devins non fa parte di un culto satanico

Alcuni siti italiani hanno parlato di omicidio con fini satanici, notizia che non trova riscontro da nessuna parte. Prima di postare le foto della vittima, Clark aveva realizzato una storia su Instagram in cui lui guida, scrivendo “Adesso arriva l’Inferno. È la redenzione, giusto?”. Successivamente Clark ha condiviso le foto del corpo di Devins su Discord, accompagnate dalla scritta: “Mi dispiace sfigati, adesso dovrete trovare qualcun altro attorno a cui orbitare”.

Il riferimento qui, secondo BuzzFeed, è al concetto dei “beta orbiter”, che descrive “uomini di basso valore” che spendono tempo assieme a donne di cui sono segretamente innamorati o con cui vogliono avere rapporti sessuali. Clark ha concluso con un “Subscribe to PewDiePie”, lo youtuber invocato anche dal terrorista di estrema destra colpevole del massacro di Christchurch, in cui hanno perso la vita 50 musulmani in Nuova Zelanda.

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