Bce lascia i tassi invariati. Draghi afferma: "nessuna deflazione nell’Eurozona"

Marta Panicucci

6 Febbraio 2014 - 16:39

Bce lascia i tassi invariati. Draghi afferma:

La Bce ha deciso di lasciare i tassi invariati al minimo storico, lo 0,25%. La maggior parte degli analisti aveva previsto la decisione della Banca centrale europea anche se alcuni osservatori, vedendo i rallentamenti dell’inflazione, avevano previsto un ulteriore taglio dei tassi.

La notizia dei tassi invariati allo 0,25% è stata diffusa poco prima dell’intervento di Mario Draghi che ha spiegato la decisione della Bce.

Il presidente della Bce ha sottolineato che la ripresa dell’Eurozona è ancora molto "fragile e disomogenea". Draghi ha ribadito che non c’è alcuna deflazione in Europa ed ha confermato che i tassi resteranno a questo livello o anche più bassi a lungo. L’istituto centrale infatti ha deciso di non intervenire modificando la situazione attuale dal momento che la situazione dal punto di vista monetario è "molto complessa".

Euro/Dollaro
Forte volatilità sull’euro dopo le parole di Draghi. La moneta unica cala sui mercati dopo la decisione della Bce di lasciare i tassi allo 0,25%. L’euro scende di poco sotto la soglia di 1,35 rispetto al dollaro segnando quota 1,3497 per poi risalire sopra 1,36.

Qui per seguire il grafico euro/dollaro in tempo reale.

Intervento di Draghi
"L’Eurozona vede un periodo prolungato di bassa inflazione, destinata tuttavia a risalire" questa la previsione di Mario Draghi. La Banca centrare europea è "pronta ad azioni decisive se necessario e ad intervenire con tutti gli strumenti disponibili", per garantire la stabilità dei prezzi, ha continuato.

I mercati e le economie dell’area euro "finora hanno mostrato una buona resistenza» alle tensioni finanziarie che colpiscono diversi paesi emergenti. Hanno mostrato «più resistenza di quanto avessero un anno fa".

Draghi ha toccato anche il delicato tema della sterilizzazione affermando che la decisione di interrompere le operazioni che sterilizzano la liquidità usata per l’acquisto di titoli di Stato dei membri in difficoltà rientra nei poteri della Bce.

Il presidente ha precisato che "si tratta di uno dei numerosi strumenti che stiamo vagliando. Non ne abbiamo discusso, ma lasciatemi di dire che i comitati della Bce stanno studiando tutte queste misure, in modo che al momento opportuno e se decideremo di attivare queste misure saremo pronti a farlo. Le misure che prenderemo dipenderanno dalle contingenze che dovremo affrontare".

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