Bankitalia: commissariate 20 piccole banche italiane per cattiva gestione finanziaria

Nicola D’Antuono

30 Giugno 2014 - 09:42

La lista delle banche commissariate da Bankitalia aumenta sempre più. Entrano anche diverse Sgr e Sim. Il caso più emblematico resta quello di Banca Marche

Bankitalia: commissariate 20 piccole banche italiane per cattiva gestione finanziaria

La Banca d’Italia sta aumentando sempre più i controlli sugli istituti di credito di piccola e media dimensione, che negli ultimi tempi hanno messo a punto operazioni finanziarie poco trasparenti in grado di mettere in pericolo la solidità di bilancio. Negli ultimi mesi tre banche, ma anche quattro intermediari finanziari, sono finite in amministrazione straordinaria. Da inizio anno sono ben 9 le banche e gli intermediari finiti sotto la tutela di Via Nazionale, mentre in tutto risultano commissariati ben 20 istituti. A creare questa difficile situazione nel mondo delle piccole banche è stata sicuramente la prolungata crisi economica, che ha sancito una notevole stretta sul credito.

Tuttavia a far crollare queste banche è stata anche una cattiva gestione finanziaria, che ha così spinto Bankitalia a sostituire i vertici societari. L’ultima banca commissariata è Banca Padovana di Credito Cooperativo. Poco prima era toccato a Banca Popolare dell’Etna, mentre a inizio anno era stata la volta di Bcc Irpinia e Cassa di Risparmio di Loreto. Per quanto riguarda gli intermediari finanziari, i soggetti commissariati sono la veneta East Capital Sgr, Commercio e Finanza di Napoli (appartenente al gruppo Carife, già commissariato da tempo), la Imel.Eu di Bergamo, Adenium Sgr e Medioleasing. Vanno ad aggiungersi a una lista molto lunga, che comprende anche l’abruzzese Tercas, Banca Marche, Carife e Banca Popolare di Spoleto.

In genere si tratta di banche cooperative o piccole popolari, che storicamente non hanno mai sperimentato grosse problematiche relative alla gestione finanziaria – anche in periodi di grave crisi economica per il paese - in quanto il denaro raccolto viene impiegato quasi esclusivamente sul territorio a favore di Pmi e famiglie. Tuttavia molti piccoli istituti di credito commissariati hanno visto crescere in modo esponenziale il peso dei crediti in sofferenza nel proprio bilancio, dopo aver prestato denaro a pochi soggetti e spesso anche fuori dal proprio territorio. Essendo fuori dal raggio di controllo della BCE sono avvenute continue malversazioni, oltre a localismi esasperati e crediti fin troppo facili. A tal proposito la storia più emblematica è quella di Banca Marche, che addirittura ha visto schizzare i crediti difficili sopra i 2 miliardi di euro.

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